di Manuel Gallo
Torniamo su Samurai Jay. Da venerdì 23 ottobre 2020, è disponibile su tutti i Digital Store il primo album del rapper Samurai Jay. Composto da tredici tracce, affiancate insieme, riesce a dare una visuale completa personale del rapper. Tra featuring già consolidati, come Boro Boro e il compaesano Geolier, troviamo grandi sicurezze della scena Urban italiana, Gue Pequeno e Rkomi.
Tra le produzioni, siamo al corrente dello zampino di Shablo, Mace, Dat Boi Dee, Junior K, Kina e Tom Trigger, ma non mancano influenze internazionali, che portano i nomi di Saffeh e Jimmy Huru.
Prima della pubblicazione di Lacrime, il suo pubblico o a chiunque fosse capitato di sentire il nome di Samurai Jay, era abitudine ricondurre la figura dell’artista a enormi energie e tematiche, che ovviamente sono presenti in alcune tracce, come quelle che gli hanno permesso di arrivare fino a qua, ma è riuscito inaspettatamente a mostrare un suo lato fino a poco tempo fa inedito.
Rapportandosi tra rispetto e amore per le sue origini periferiche, che hanno messo in difficoltà il percorso per raggiungere i suoi obbiettivi, mostrandosi completamente a nudo senza vergogna su tematiche che lo hanno messo in difetto sentimentalmente, il cantante ha spesso pianto per realizzare ciò. Da qui, il titolo.