L’8 Marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna, comunemente chiamata “festa della donna”. Questa è una ricorrenza internazionale volta a sottolineare la lotta per i diritti delle donne, per la loro emancipazione ed uguaglianza.
Non per tutti è però così, si assiste infatti a scene di assoluta volgarità: donne in preda ad uno stato totale di estasi, come se quello fosse l’unico giorno a disposizione, in un anno intero, per uscire, divertirsi e fare follie. Ed ecco che, così come accade per gli animali tenuti in cattività, queste donne, durante la sera dell’8 Marzo, si truccano come personaggi del circo, indossano abiti appariscenti e si ritrovano al centro di situazioni imbarazzanti.
Assistiamo spesso a video pubblicati sui social dove le protagoniste utilizzano il proprio corpo per dare spettacolo.
Ecco quindi l’altra faccia della medaglia di questa importante ricorrenza. Ogni cosa perde di valore, come perde di valore la storia di lotta e rivendicazioni scritta da personaggi come Amelia Earhart, il primo aviatore donna, Margaret Heafield, che sviluppò il software di bordo per il programma spaziale Apollo, Anna Frank, Leola Henking, prima vigilessa americana, Onna Bugeisha, guerriera samurai, Anna Fisher, astronauta della Nasa, Mary Windsor, manifestante per il suffragio delle prigioniere a Washington, Annie Lumpkins, che ha portato avanti la battaglia che estese il diritto di voto alle donne , Frida Kahlo, artista messicana diventata simbolo della forza di volontà che contraddistingue le donne.
Queste sono solo alcune delle tante donne che nel tempo hanno fatto sì che il divario tra maschi e femmine si riducesse notevolmente, arrivando così ai giorni nostri, giorni in cui le donne possono ricoprire incarichi importanti, svolgere lavori che prima erano destinati solo all’ambiente maschile, e permettere a donne come Greta Thunberg, che lotta contro il cambiamento climatico, o come il nostro attuale Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prima donna nella storia italiana a ricoprire questa carica, di emergere.
Evidentemente, questa voglia di affermarsi è stata travisata da molte donne che, ancora oggi, sono convinte che, per godere della propria libertà, si debba aspettare l’8 Marzo.
di Daniela Buonocore