di Daniela Buonocore
Ieri, 12 aprile 2022, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, si è tenuto un convegno per la presentazione dell’Osservatorio Mediterraneo e Mar Nero su iniziativa della Senatrice Laura Garavini. L’argomento principale è stato lo sviluppo delle relazioni tra le società civili del Mediterraneo e del Mar Nero per garantire la pace e l’ampliamento come efficace transizione ecologica. Facendo un salto nel passato ricordiamo quando, nel Marzo del 1972, un rapporto commissionato dal club di Roma, “The Limits to Growth”, pose dei limiti allo sviluppo che scossero l’intero mondo. Con il tempo la popolazione e l’economia mondiale sono cresciuti più o meno con lo stesso ritmo, portando così l’umanità ad affrontare un’emergenza planetaria senza precedenti e, con l’arrivo del covid-19, abbiamo dovuto tutti imparare che il benessere per alcuni è benessere per nessuno. La missione del progetto è quella di introdurre le dinamiche dei sistemi per catalizzare approcci sistemici ai complessi problemi che l’umanità deve affrontare. Discorso validissimo soprattutto in quei Paesi come la Siria e l’Ucraina, dove la popolazione lotta per la propria esistenza.
Inoltre, in questi Paesi che attualmente sono stati colpiti dalla guerra, un nostro passo falso potrebbe portare ad un’estinzione rapidissima della civiltà umana. Nasce quindi lo strumento dell’Osservatorio che, con la collaborazione dei partner di Fare Ambiente, Progetto Sud e Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo, diffonderà tra i cittadini la consapevolezza sulle sfide ambientali da dover affrontare sugli stili di vita da adottare. Non può esistere l’idea che un singolo Paese, possa salvarsi da solo. Tutto ciò non è realistico, la politica degli egoismi non salverà nessuno, il nostro Paese, come tutta l’Europa, è legato allo stesso destino dell’intera area del Mediterraneo, tant’è vero che le drammatiche conseguenze politiche ed economiche che coinvolgono Paesi come la Tunisia, la Libia e la Siria, proiettano direttamente sul nostro Paese le loro difficoltà, essendo noi il primo presidio europeo di accoglienza dei profughi. Non meno rilevante è l’espansione degli scambi commerciali che avvengono nel Mediterraneo, come quelli relativi all’approvvigionamento di gas e petrolio, fondamentali per lo sviluppo e la competitività in un mondo globalizzato. Pertanto, il Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo, si prefigge di svolgere insieme agli altri partner analisi, studi, ricerche, corsi, seminari, convegni, workshop e qualsiasi altro tipo di iniziativa culturale prevista per la produzione di pubblicazioni e materiali didattici, tradizionali ed innovativi, su temi economici, scientifici, culturali e sociali. Al Mediterraneo verrà dato ampio risalto attraverso un sito web e, grazie all’emendamento alla finanziaria 2021 per l’anno 2022, si avrà un contributo allo sviluppo delle attività relative all’Osservatorio nel Mediterraneo e nel Mar Nero.
Al convegno, oltre alla Senatrice Laura Garavini, sono intervenuti anche: Roberto Russo, Presidente del network internazionale Fispmed Coordinatore Osservatorio, il Presidente Nazionale di Fare Ambiente, Vincenzo Pepe, il Vicepresidente Progetto Sud Anna Rea e il Vicepresidente del Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo, Paolo Pantani. Il convegno è stato poi concluso con l’intervento del Presidente Assemblea Parlamentare Euromediterranea, Gennaro Migliore, che ha sottolineato ancora una volta l’importanza di tale progetto affermandone la validità.