10.6 C
Milano
giovedì, 14 Novembre, 2024

FALLIMENTO ARGENTINO. Tre lezioni per un lieto fine inaspettato

- Advertisement -spot_imgspot_img
Annunci sponsorizzatispot_imgspot_img

Dunque oggi, dopo appena 13 anni, l’Argentina fallisce nuovamente. In realtà, per essere precisi, non ha mai smesso di fallire in questo lungo periodo, semplicemente ha cercato di barare ed ha perso. Aveva imposto un cambio truffa che il 90% dei creditori aveva accettato. Alcuni, però, non si sono piegati. Hanno fatto causa ed hanno vinto. Come disse Churchill della Germania Hitleriana: potevano scegliere il disonore o la guerra. Hanno scelto il disonore ed hanno avuto al guerra. Il disonore era imporre un ricatto, la guerra era andare in tribunale. Oggi l’Argentina ha definitivamente perso, perchè, anche se, come pare possibile, alcune grandi banche la soccorreranno, il principio resta: non esistono scorciatoie di fronte ai propri impegni.

Ecco perchè, al di fuori del mero dato economico, oggi possiamo trarre alcune grandi lezioni di vita da questa vicenda. La prima è che si può perdere in molti modi, ma evitare di farlo come il Ministro dell’Economia Argentino sarebbe auspicabile. Il giovane Kicillof ha, infatti, rinverdito la mai sufficientemente rimpianta linea di governanti che annovera alcuni grandi nomi, come Alì il Comico, il ministro Iracheno che con i carri armati alle spalle parlava di vittoria a portata di mano. Ecco, il Nostro, a negoziato fallito e, con esso, il proprio paese, sfoderava l’adamantina certezza che nulla di grave sarebbe successo. Egli, evidentemente, non considera grave essere considerati dei clown nel circuito degli investitori, non considera grave che il suo Paese crolli lentamente su se stesso e soprattutto pare del tutto ignaro che il prossimo default l’Argentina non lo farà per assenza di investitori disposti a rischiare.

La seconda lezione morale che possiamo apprendere è che la resa di fronte al Tiranno è, oltre che disonorevole, a volte dannosa. Quelli che hanno accettato il cambio, dopo 13 anni, si sono visti negare gli interessi. No, cari miei, prima si devono pagare quelli che non hanno ceduto neppure un metro, che non si sono sottomessi, che hanno scelto la lotta. Che hanno vinto. Voi invece avete perso per la seconda volta. Gli Hedge Found, Dio li benedica, ci dimostrano quanto contro la sete di denaro dell’oppressore la lotta possa essere proficua. Lasciate che i beoti alla Kicillof li definiscano avvoltoi, andrebbero chiamati eroi. Moderni Davide, armati solo di Fede nella Giustizia e di grande pazienza. Sono loro gli eroi del giorno, loro ed il giudice Usa che ci dimostra che, da Oceano ad Oceano, non tutti hanno dimenticato di essere la patria dei liberi e la terra dei forti.

L’ultima lezione viene data ai geni economici alla Barnard. No, stampare carta straccia non fa finire la crisi. No, imbrogliare non paga. No, rifiutare le proprie responsabilità non rende migliori. Strano vero? Avreste mai detto che raddoppiare i soldi in circolazione non raddoppia i beni disponibili? Avreste mai pensato che non pagare i debiti fa sì che la gente non ti presti soldi? Qualcuno, tipo Grillo, sì lo pensava e lo pensa ancora. Ma, come dico spesso, la realtà è caparbia. L’Argentina è fallita. La brava gente continua a riscuotere più successo dei cialtroni. Ed ancora una volta, sulla verde terra del Signore, il Giusto riposa sul campo di battaglia dove l’Iniquo è caduto. Non vi sentite anche voi un po’ più liberi oggi?

Luca Rampazzo

- Advertisement -spot_imgspot_img

Ultime notizie

- Advertisement -spot_img

Notizie correlate

- Advertisement -spot_img