Nico Rosberg e la Mercedes trionfano a Melbourne, gara d’apertura delmondiale 2014 con i nuovi motori V6 Turbo ibridi. Podio giovane con Ricciardo 2° (Red Bull) e Magnussen 3° (McLaren). Mentre si ritirano per problemi tecnici i big Hamilton(Mercedes, 4° giro) e Vettel (Red Bull, 5° giro). E’ invece una gara in difesa quella delleFerrari, con Alonso 5° dietro a Button (4°, McLaren), e Raikkonen 8°. Incidente al via perMassa (Williams), out le Lotus.
La prima gara del 2014 non tradisce le attese, regalando subito colpi di scena a ripetizione. Già nel warm-up emergono i problemi delle due Marussia, ferme prima e dopo il giro di allineamento. Situazione che costringe Charlie Whiting ad abortire la partenza e ripetere il giro di formazione. Mentre in pit-lane continuano i problemi della Lotus, conGrosjean che riesce a prendere una penalità prima ancora del semaforo verde. Riflettori che tornano sulla griglia, dove salgono i giri dei nuovi motori ibridi, “ronzanti” e pronti ad accendere la nuova stagione. Parte male il poleman Hamilton, mentre scatta alla grandeRosberg. Le due Mercedes si scambiano le posizioni, con Ricciardo che riesce coraggiosamente a tenere la seconda piazza. Magussen taglia invece la pista, consigliando prudenza ad Alonso che lo segue. Ne approfitta, però, Hulkenberg che in poche curve si beve con la Force India la Ferrari. Dietro Kobayashi firma il primo strike dell’anno, demolendo subito la Caterham contro la Williams dell’incolpevole Massa.
Primi giri delicati per tutti i piloti, dove in particolare due big non sembrano particolarmente in forma. E’ infatti solo il 4° giro quando si ferma Hamilton, beffato da problemi tecnici. Seguito a ruota da Vettel, che al passaggio successivo parcheggia la suaRed Bull ai box. Entrambi in crisi di prestazioni, richiamati dagli ingegneri e pronti a preservare i motori.
E’ invece in stato di grazia la Williams di Bottas che va all’attacco di Alonso, che a sua volta è invece condizionato da una serie di problemi di erogazione dei cavalli motore. Situzione condivisa con Raikkonen, che però lentamente scala la classifica. Bottas è, però, un filo troppo ottimista quando in uscita di curva va a “baciare” il muretto a bordo pista,demolendo la sua posteriore sinistra. Gomma bucata che si stacca dalla Williams, che torna ai box su tre ruote. Safety Car subito in pista per rimuovere i detriti, quando siamo solo al 12° giro. Scatta immediato il balletto dei pit-stop, poi tutti allineati per la ripartenzaal 16° giro. Tutto regolare, con Rosberg che torna a martellare giri veloci, mettendo secondi preziosi tra la sua Mercedes e la Red Bull di Ricciardo che segue stoico. Gestisce il gap invece Magnussen. Il danese, in terza piazza con la McLaren, non si deve preoccupare troppo delle Ferrari di Alonso e Raikkonen che lo seguono senza particolari guizzi. Giro dopo giro, siamo al 35 passaggio, Kimi si ritrova ancora marcato stretto da Bottas. E’ un pressing che induce il ferrarista all’errore, un bloccaggio in staccata, che cede la quinta piazza alla Williams. E’ un momento delicato per le Rosse, visto che Alonso si ferma per il cambio gomme, rientrando strategico e veloce, dovendo accodarsi a Button, ma recuperando però la posizione su Hulkenberg.
Ultimi pit-stop per tutti e conseguente ritorno nelle retrovie per Raikkonen. Si fermano a pochi giri di distanza le Lotus, prima Maldonado e poi Grosjean, parcheggiati mestamente a bordo pista. Anche se di fatto per le Lotus questa gara è stato il primo vero testdell’anno, importante per recuperare e risolvere i problemi di un’auto apparentemente nata male. Ultimi giri con le posizioni “congelate“, dove solo Magnussen prova un “attacco last minutes” su Ricciardo, gestito però saggiamente dai rispettivi muretti box.
Sventola quindi la prima bandiera a scacchi del 2014 e delle nuova era tecnologica della Formula 1, rivoluzionaria, ma solo a tratti convincente. Storia che intanto celebra Rosberg, al primo trionfo in Australie e vincitore col turbo in tutti i sensi. Infatti, con il numero 6 “di famiglia“, Nico continua a ripercorrere le orme di papà Keke, che vinse con il motore Honda Turbo con la Williams negli GP d’America a Dallas nel 1984. Sul podio due volti nuovi: secondo posto per Ricciardo, classe ’89 e uomo di fiducia di casa Red Bull; capace di salvare l’inizio stagione del team campione del mondo, facendo la gara della vita sulla pista di casa! Terzo Magnussen, classe ’92, che beffa l’esperto compagno Button, 4°. Un duo che mostra una McLaren al momento molto affidabile. E’ invece un equilibrio tecnico apparente, quello tra Ferrari e Williams, con Alonso che chiude 5°, ma guidando sempre in difesa, proprio davanti al determinato Bottas. Si chiude così il primo round stagionale, con l’impressione che questa moderna F1 abbia ancora tanta strada da fare per raggiungere una maturità tecnica. Al momento condizionata anche da un po’ distrategie conservative da parte dei team.
Al termine del GP la Direzione Gara ha trovato un’irregolarità sullaRed Bull. Nella nota si legge: “E’ stato superato costantemente il limite di carburante consentito di 100 kg / h, violazione dell’articolo 5.1.4 del regolamento tecnico. Il delegato tecnico della FIA, Jo Bauer, ha sottoposto la questione ai commissari di gara di Melbourne, che ora decideranno se prendere provvedimenti. Il podio di Ricciardo è il primo della sua carriera”.
La Critica