Sinora, abbiamo esaminato le ragioni storiche per cui l’Europa si trova nella attuale situazione ed il “clima” che la pervade in un primo articolo ed abbiamo illustrato in un secondo la parte Est della morsa. Oggi, a conclusione, parleremo del lato Sud-Est e Sud che attanaglia l’Europa. Si affronta così un tema caldo e controverso quali sono i rapporti tra l’Islam e l’Occidente e che ci tocca, se non altro per ragioni geografiche, più da vicino.
Conoscete le sigle ISIS, Boko Haram, AQAP, AQIM, Al Shabaab, Af-Paq, JL, Hezbollah, Hamas?
Sono tutte organizzazioni che si prodigano attivamente per trovare un posto al campo santo a chi non la pensa esattamente come loro e, ovviamente, in questa categoria rientrano anche gli Occidentali. (Questo senza considerare i cani sciolti).
La situazione è tale che i vecchi fantasmi dell’attentato a New York, di cui è appena ricorso l’anniversario e di quelli di Londra e Madrid, come pure le inveterate di Oriana Fallaci, ci pare siano tornate di attualità, mentre invece noi Occidentali ci eravamo illusi potessero appartenere al passato.
Eppure, prima con lo scontro Israele – Hamas, poi con la scoperta, almeno per la nostra cronaca, della formazione di un nuovo “Stato” fondamentalista islamico in Stati preesistenti nel Medio Oriente con ISIS, ci hanno portato a prendere atto di questa nuova realtà.
Ad onor del vero, i prodromi, se pensiamo al nostro lato Sud, li abbiamo avuti con le cosiddette “Primavere Arabe”, quando hanno preso direzioni diverse da quelle che l’Occidente, erroneamente, si aspettava.
Sicché, gli estremisti Islamici, dopo aver cercato di occupare e fare base in Egitto, a seguito della recente mal parata causata dai generali Egiziani, si sono spostati nella più caotica Libia e qui, dobbiamo fare ammenda, la colpa è di noi Europei ed Americani.
Se è vero che l’Italia è stata coinvolta di malavoglia negli attacchi a Gheddafi, è pur vero che avrebbe potuto opporsi, visto che senza il nostro Paese, naturale portaerei del Mediterraneo, per Francia, Gran Bretagna e U.S.A. la faccenda sarebbe stata un filo più complicata. Oltretutto, in termini di influenza politica ed economica, con queste azioni militari, l’Italia ci ha rimesso parecchio.
I focolai continuano accanto alla Libia, poiché c’è l’Algeria alle prese con AQIM (Al Qaeda nel Magreb Islamico), che opera con metodi mafiosi e grazie a traffici illegali finanzia sé stessa e la Jihad globale.
Più a Sud, in Nigeria, Boko Haram cerca di creare una Stato Islamico e di imporre la Sharia.
Più a Est, più o meno alle stesse latitudini, nel Golfo di Aden, la situazione è altrettanto grave, visto che, sia in Somalia con Al Shabaab (I Giovani), che nello Yemen con AQAP, i tentativi di fermare questi gruppi è in atto da ormai lungo tempo e condotti con sistemi simili a quelli che ora Obama vuole usare in Siria ed Iraq (S.O.P. – Forze Speciali – e C.I.A.), non portano a miglioramenti ed anzi, in alcuni casi, a regressioni. Sembra che nell’immediato non ci si possa aspettare nulla di buono e che non ci siano idee come risolvere la situazione.
In Asia abbiamo AF-PAQ a cavallo tra Pakistan ed Afghanistan e poi anche le Filippine hanno i loro problemi con la JL
Poi c’è il bubbone Hamas – Hezbollah – I.S. (ISIS) dove l’Amministrazione Americana sembra essere in confusione.
Se abbiamo ben compreso, vorrebbe appoggiare un gruppo che combatte contro ISIS in Iraq ed uno vicino ad ISIS contro Assad in Siria; il che, d’un lato è abbastanza schizofrenico, se fosse vero, dall’altro è indice di quanto sia delicata e confusa la situazione da quelle parti.
Anche il fatto di concentrare gli sforzi soprattutto su I.S. è già, secondo noi, un errore, in quanto queste, come le organizzazioni nello Yemen, Somalia, Libia ecc…, sono il medesimo problema che si manifesta con diverse facce. Non riconoscerlo nel suo complesso, potrebbe essere un limite con conseguenze.
La Jihad è anche foglia dei tempi e perciò è globale.
Infatti, la domanda che dobbiamo farci è chi sia a finanziare tutte queste organizzazioni. Ė un quesito che dovrebbero porsi le nostre Cancellerie, ma non ci sembra siano del medesimo avviso. Ci domandiamo, dunque, come mai nella lotta a queste organizzazioni, almeno per quello che è a nostra conoscenza, non si seguono le tracce dei soldi?
Costoro che finanziano sono di fatto i mandanti, il minimo comun denominatore dietro queste sigle. Perché non vengono colpiti? Nei loro interessi economici, in primis, se non addirittura militarmente? Perché contro la Russia si continuano ad applicare sanzioni economiche, mentre nulla avviene su questo fronte?
Si dice che non tutto l’Islam sia estremista. Anche ammesso che ciò sia vero, in base pure a dei sondaggi, si può ipotizzare che però almeno un 20 % degli Islamici lo sia. Siccome loro sono 1,2 – 1,5 miliardi, fate voi i conti di quanti possano essere.
Inoltre, se la Jihad è la punta dell’iceberg, non è che il corpo dell’Islam – per inciso, Islam vuol dire significativamente “sottomissione” – sia così amichevole nei nostri confronti, o abbiamo dimenticato le manifestazioni di giubilo nelle piazze che ci sono avute nel mondo Islamico alla notizia dell’attacco alle Torri Gemelle?
Ricordiamo che il Corano, a differenza della Torah e del Vangelo, è il verbo di Dio in persona, senza l’intervento umano e perciò non è interpretabile e non è possibile metterlo in discussione. (Sura 2, 2 “Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i timorati“).
Divcrsi passi del Corano sono contro gli infedeli. Per esempio. la Sura 9,5, anche se invero si riferisce ai politeisti recita:
“ Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l’orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso.”
Ancora, questo versetto rivolto ai miscredenti: “Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell’omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti“. (Sura 2,191).
Si può almeno ammettere che l’Islam è una religione aggressiva nei confronti delle altre?
Diversamente, anche se noi ci abbiamo messo del nostro, non si spiegherebbero le Crociate.
Dunque, ci piaccia o no, nonostante gli sforzi dei nostri Governi per sviare l’attenzione, riteniamo che si sia ormai in guerra, una non dichiarata, del tipo asimmetrico o quasi.
Prenderne atto ed agire conseguentemente dovrebbe essere un dovere di chi ci guida, oltre che nostro.
Non amiamo le guerre, beninteso, ma se rischiamo di essere aggrediti, è necessario almeno essere pronti e magari anche cercare di prevenire certe situazioni.
Sembra che I.S. (ex I.S.I.S.) ora sia giunta al punto anche di autofinanziarsi in parte, imponendo tasse nei territori occupati e che disponga di una milizia di 31 mila uomini che potrebbe ancora diventare più numerosa.
In quel settore, i Curdi stanno giocando un importante ruolo contro ISIS e crediamo che non lo facciano senza aver fatto un calcolo preciso.
Infatti, la loro terra. il Kurdistan, che occupa la parte settentrionale e nord-orientale dell’antica Mesopotamia, è attualmente divisa tra Turchia, Iraq, Siria, Armenia ed Iran, ma i Curdi da sempre aspirano all’indipendenza.
Ricordate il PKK, Öcalan la figuraccia che D’Alema fece fare all’Italia? Ebbene, si trattava del movimento per la liberazione del Kurdistan, allora di ispirazione leninista-marxista che aveva deciso di ottenere l’indipendenza attraverso gli attentati, cosa che fece inserire il PKK tra i movimenti terroristici da parte della U.E. U.S.A., Iran e Turchia.
Diciamo tutto ciò per inquadrare la situazione e ci interroghiamo se gli Stati Uniti, ma non solo, hanno messo in conto che questo intervento dei Curdi avrà un costo, che sarà probabilmente la richiesta di ottenimento della loro indipendenza. Diversamente, il rischio è che anche se la situazione nella regione dovesse avere un esito positivo nei confronti dell’ISIS, temiamo che quell’area potrebbe non ritrovare la pace.
Se nel ’39 l’U.R.S.S. sottoscrisse il patto con Von Ribbentrop, cosa che preoccupò moltissimo le cancellerie Europee, quando Hitler commise l’errore madornale di attaccare ad Est, senza chiudere prima la partita ad Ovest e la Germania divenne una minaccia anche per i Sovietici, i belligeranti contro i Tedeschi furono sufficientemente intelligenti da allearsi con l’U.R.S.S. per sconfiggere il comune nemico.
Orbene, a nostro parere, posto che la minaccia ora viene dal mondo Islamico, sarebbe saggio cercare un accordo con la Russia per fare fronte comune, contando sul fatto che così la si distoglierebbe l’attenzione dall’Ukraina,
Una volta sistemata la questione, essendosi presumibilmente disciolte le incomprensioni, potrebbe anche accadere che si possa essere possibile trovare un modus vivendi per quel Paese conteso.
Temiamo, però, che Obama non sia sufficientemente in gamba.
Il quadro non sarebbe però completo. se non parlassimo del fronte interno.
Infatti, grazie ad un malinteso buonismo masochista, siamo l’unico Paese al mondo che spende milioni di Euro per farsi invadere e, non contenti, li andiamo pure a prendere con la nostra Marina Militare!
Vattimo, in una trasmissione su La7, chiedeva a Magdi Allam, che faceva notare che i 116 mila clandestini arrivati sinora dal Mediterraneo rappresentano l’85% del totale, mentre solo il 15% arriva in Europa attraverso Spagna, Malta, Grecia, ha chiesto a Magdi: “Come lo spieghi questo, siamo scemi?”.
Allam, ovviamente, ha evitato una risposta diretta, ma a noi viene istintivo dire sì.
Questa invasione che subiamo, si traduce poi in una “politica del ventre” che, considerata la scarsa propensione degli islamici ad integrarsi accettando i nostri usi e costumi, rappresenta, ci pare, potenzialmente un pericolo.
Ciò che è peggio, però, è che non vi sono seri controlli e quindi il terrorismo ha facile gioco ad usarci per entrare in Europa, visto che offriamo addirittura un servizio di trasporto gratuito, cui, giustamente, la U.E. non vuol partecipare.
Noi, invece, pur non avendo soldi, continuiamo imperterriti.
Ancora una volta ricorriamo al Corano, Sura 9, 20: “Coloro che credono, che sono emigrati e che lottano sul sentiero di Allah con i loro beni e le loro vite, hanno i più alti gradi presso Allah. Essi sono i vincenti”.
Come si fa a non voler tenere in alcun conto queste cose?
Dovrebbe far riflettere.
Così, l’Europa si trova in una morsa che potrebbe stritolarla e se non capirà quale sia la minaccia più incombente, rischia di trovarsi stritolata su due fronti.
L’ultima considerazione che ci sentiamo di fare è domandarci quando la smetteremo di essere così presuntuosi da ritenere che l’Occidente sia sempre e comunque al centro del Mondo e che conseguentemente tutto ciò che vi avviene è per causa nostra. Quando, dunque, cercheremo di vederci con gli occhi altrui e troveremo la nostra corretta collocazione su questo pianeta?
Fabio Ronchi