di Veronica Graf
I nuovi e potenti strumenti satellitari hanno da tempo, se ne parla già dal 2005, evidenziato l’avanzata di una spaccatura tettonica in una zona desertica nell’Africa Orientale, la Great Rift Valley che per i suoi paesaggi potrebbe essere un set da film di Tarantino.
È uno dei luoghi più caldi del nostro Pianeta. Si tratta della regione Afar nell’Africa Orientale, Etiopia. Qui è stato rilevato il punto in cui il continente si sta dividendo e dove, a detta degli scienziati, nascerà un nuovo oceano, la fenditura è impressionante: oltre 60 chilometri ed è in continua crescita essendo una parte di Terra assai soggetta a mutamenti geologici.
Nella grande area desertica si congiungono le 3 placche tettoniche che si stanno lentamente separando l’una dall’altra. Tale processo terminerà con l’Africa divisa in due e un nuovo bacino oceanico.
Da decenni ormai, gli studiosi sono concentrati sul destino tettonico africano. La crepa che si è aperta nel deserto dell’Etiopia e che misura circa 35 miglia, è ben evidente.
I nuovi e più potenti strumenti di misurazione satellitare, consentono loro di meglio comprendere quello che sta accadendo e di prevedere in anticipo la nascita di un nuovo oceano.
Lo studioso Christopher Moore, dell’Università di Leeds nel Regno Unito, ha utilizzato un radar satellitare per monitorare l’attività vulcanica presente nell’Africa orientale e che si pensa sia la causa della crepa aperta.
Il nuovo oceano impiegherà dai 5 ai 10 milioni di anni per formarsi. Alcuni studiosi ritengono che a causare la spaccatura del continente sia un enorme strato di rocce surriscaldate situato sotto l’Africa Orientale.