Si aggiudica Amsterdam la nomina di nuova sede dell’Ema. Milano perde contro la capitale olandese nelle finali di sorteggio del terzo turno.
Dopo una lunga battaglia tra le città europee fatta perlopiù da intense campagne pubblicitarie, due giorni fa si è avuto l’esito vincente: la capitale olandese ha ottenuto la rinomata Agenzia del farmaco che ha dovuto dire addio a Londra a seguito dell’avvento della Brexit.
È stata una corsa all’oro piuttosto faticosa: Amsterdam e Milano erano infatti giunte al traguardo con un pari merito di 13 punti, che ha poi visto al ballottaggio l’incoronazione della città dei Paesi Bassi. Una grande sorpresa nel momento in cui il capoluogo italiano aveva già ottenuto la vittoria durante le due precedenti turnazioni con i suoi primi 25 voti contro i 20 delle restanti cittadine europee e i suoi successivi 12 davanti ai 9 di Amsterdam e ai 5 di Copenhagen, che è stata eliminata.
Come mai si è giunti ad estrarre casualmente? Questo non sarebbe accaduto se non ci fosse stata un’astensione da parte di uno dei 27 ministri per gli affari europei, forse della Slovacchia, che con Bratislava era tra le candidate più competitive.
In seguito allo sfortunato evento, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha dichiarato: “Abbiamo deciso lo stesso di fare un commento nonostante la delusione. C’è anche la consapevolezza di aver fatto tutto quello che potevamo fare per avere un dossier competitivo. Dopodiché e andata come è andata. Dispiace molto eravamo pronti. Detto questo prendiamo atto. Ringrazio Beppe Sala, gli operatori e il mondo delle imprese, il governo che so quanto si è impegnato”. E poi ha aggiunto: “il paradigma di questa Europa è che non sa decidere e non sa assumersi responsabilità. Non faccio dietrologie ma ricordo che erano 27 paesi uno si è astenuto. Si è andato al pareggio per non scontentare nessuno? Non lo dico. Ma l’Ue lascia decidere ad altri, non si sa assumere le responsabilità e lascia decidere fuori dall’Europa o affidandosi alla sorte. Da Domani io Beppe Sala e il governo italiano magari qualche iniziativa potremmo pensare di prenderla”.
Il Sindaco di Milano è intervenuto sostenendo di non aver avuto nessun rammarico e di aver fatto tutto il possibile per cogliere questa grande opportunità: “Sicuramente c’è tanta delusione dopo il sorteggio, però, il risultato raggiunto è comunque importante. La candidatura ci è servita per prendere coscienza della nostra forza e dei miglioramenti che ha avuto Milano in questi ultimi anni: siamo stati l’unica città non capitale ad arrivare alla votazione finale e siamo stati capaci di confrontarci con le grandi capitali europee”.
Sulla stessa linea di pensiero anche il sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi, che ha partecipato alla procedura per l’Italia: “È chiaro che perdere con l’estrazione a sorte, con la pallina estratta, lascia l’amaro in bocca – ha rimarcato – è come perdere una finale ai rigori: anzi, di più, come perdere una finale con la monetina”.
Tra poco Milano sarà alle prese per una nuova competizione con nuove candidate dell’UE: questa volta Amsterdam non sarà più in gioco per il palio dell’Eba, l’Autorità bancaria europea, che ha avuto alle spalle lo stesso destino della ex inglese Agenzia farmaceutica. Ha concluso Gozi: “resta forte la nostra attenzione: si spera nella vittoria che decisamente meritiamo”.
Sofia Airoldi