Voto in Svezia, il premier Lofven apre al centrodestra: “Resto al lavoro, dialogo con lʼopposizione”
I sovranisti hanno ottenuto il 17,6%, mentre i socialdemocratici hanno registrato la peggiore performance della loro storia. I risultati definitivi delle elezioni non arriveranno prima di mercoledì.
Il primo ministro svedese, Stefan Lofven, ha dichiarato di voler “restare al lavoro”, dopo le elezioni che hanno segnato la peggiore performance del partito socialdemocratico. Il capo del governo ha poi invitato al dialogo il centrodestra per formare un “esecutivo forte” in grado di arginare gli estremismi. Uno scenario che appare tuttavia irrealizzabile, con il leader del centrodestra Ulf Kristersson che afferma: “Ora Lofven deve andarsene”.
“Il risultato non è ancora chiaro”, ha affermato Lofven riferendosi alla necessità di cucire alleanze per formare una maggioranza. “Sta ora ai partiti politici cooperare responsabilmente, un partito con radici naziste non potrà mai offrire nulla di responsabile”, ha aggiunto.
Intanto Kristersson ha detto ai suoi sostenitori che si attende un mandato per formare un nuovo governo. L’alleanza di opposizione in Parlamento “è chiaramente la più ampia e il governo deve farsi da parte. Abbiamo vinto il promo round per formare un nuovo esecutivo”. Prima delle elezioni, entrambi i blocchi avevano promesso di non avrebbero stretto alleanze con la destra anti-immigrati.
Non è stato certo uno “tsumani” come speravano i sovranisti, ma a poche ore dalle legislative, l’onda nera in Svezia ha già provocato i suoi primi effetti: seppur con percentuali superiori, i due blocchi tradizionali (socialdemocratici e centrodestra) saranno costretti al dialogo per risolvere il rebus di un governo di coalizione. Il 17,6% delle preferenze ottenuto dall’estrema destra non è però quello sperato dal leader del partito anti-immigrazione (Democratici Svedesi), Jimmie Akesson, che ambiva a raggiungere e superare abbondantemente il 20%. Con i suoi 62 seggi, il partito sovranista ha però l’opportunità di dare uno scossone alla politica svedese e all’intera Unione europea.
I risultati definitivi delle elezioni non arriveranno prima di mercoledì, quando si conoscerà l’esito del voto dei circa 200mila svedesi all’estero. Il blocco “rosso-verde” al potere fino ad oggi è accreditato per il momento di un seggio in più (144, con il 40,1%) rispetto all’opposizione conservatrice (143). Nessuno dei due gruppi è comunque vicino a ottenere il 50% dei 349 seggi in ballo al Riksdag, il Parlamento svedese.
Intanto Kristersson ha detto ai suoi sostenitori che si attende un mandato per formare un nuovo governo. L’alleanza di opposizione in Parlamento “è chiaramente la più ampia e il governo deve farsi da parte. Abbiamo vinto il promo round per formare un nuovo esecutivo”. Prima delle elezioni, entrambi i blocchi avevano promesso di non avrebbero stretto alleanze con la destra anti-immigrati.
Non è stato certo uno “tsumani” come speravano i sovranisti, ma a poche ore dalle legislative, l’onda nera in Svezia ha già provocato i suoi primi effetti: seppur con percentuali superiori, i due blocchi tradizionali (socialdemocratici e centrodestra) saranno costretti al dialogo per risolvere il rebus di un governo di coalizione. Il 17,6% delle preferenze ottenuto dall’estrema destra non è però quello sperato dal leader del partito anti-immigrazione (Democratici Svedesi), Jimmie Akesson, che ambiva a raggiungere e superare abbondantemente il 20%. Con i suoi 62 seggi, il partito sovranista ha però l’opportunità di dare uno scossone alla politica svedese e all’intera Unione europea.
I risultati definitivi delle elezioni non arriveranno prima di mercoledì, quando si conoscerà l’esito del voto dei circa 200mila svedesi all’estero. Il blocco “rosso-verde” al potere fino ad oggi è accreditato per il momento di un seggio in più (144, con il 40,1%) rispetto all’opposizione conservatrice (143). Nessuno dei due gruppi è comunque vicino a ottenere il 50% dei 349 seggi in ballo al Riksdag, il Parlamento svedese.
FONTE: TGCOM24