In questa campagna elettorale per le elezioni europee si parla poco di ambiente, si parla poco di verde e di tutto quello che queste due parole rappresentano.
Bisogna riconoscere che in quasi tutti gli schieramenti politici è quasi deprimente l’assenza di attenzione e di contenuti riguardanti questi temi nei programmi elettorali. Qualche partito ha fatto qualche evento presso luoghi istituzionali, come ad esempio la Lega, qualche esponente in Lombardia sempre della Lega ne ha parlato e – caso a parte- il capo gruppo di Forza Italia in Regione Lombardia Gianluca Comazzi è intervenuto spesso sul mondo degli animali.
Nei programmi elettorali e nelle battaglie politiche gli argomenti sono sempre gli stessi: la sicurezza, l’immigrazione clandestina, le tasse, argomenti di cui si parla da quando esiste la politica, dai tempi di Roma antica e Atene, e mai risolti, soprattutto in occidente e in particolare in Europa.
Tornando all’ambiente, l’unico movimento che oggi sta portando avanti una battaglia importante sull’ambiente è il movimento” Fare Ambiente” con il suo Presidente e fondatore Prof. Vicenzo Pepe.
Nel suo ultimo libro “Pensare il Futuro” ( che i politici dovrebbero leggere invece di fare solo presentazione di libri e qualche selfie), si affronta l’argomento dell’ambiente mettendone in risalto il cruciale e decisivo apporto che può avere per uno sviluppo della società, dell’economia, del sociale e del benessere futuro dell’umanità e dell’Europa. Perché di questo si tratta, ma purtroppo per colpa di una certa sinistra ideologica che ha tenuto in ostaggio il tema dell’ambiente relegandolo a una battaglia fatta solo di no e di una società di stampo comunista, spesso gli italiani ne hanno dimenticato il valore e l’importanza.
Invece l’ambiente- soprattutto oggi -può essere un mondo che può dare un contributo enorme allo sviluppo e all’incremento del famoso PIL e alla ricchezza del paese. Consideriamo solo alcuni aspetti, come la spesa energetica che in Italia è di 65 mld, cioè tre finanziarie, il peso del settore agro alimentare, orto frutticolo e ittico, per non parlare del turismo in Italia che è il meno valorizzato d’Europa. Oggi l’attenzione all’ambiente è fondamentale e prioritaria, nei paesi del nord Europa ne fanno uno dei principali argomenti della politica e viene considerato essenziale allo sviluppo del paese.
Non è un caso che in Italia il problema dei rifiuti sia legato soprattutto a un problema culturale, ed è per questo che siamo costretti a mandare i nostri rifiuti nei paesi del nord Europa con una spesa enorme per i cittadini, e oltretutto i paesi che poi paghiamo usano i nostri rifiuti per produrre energia.
E intanto nelle campagne elettorali si parla solo di sicurezza, come se fossimo nella guerra dei Balcani!
Come accennavo, è un problema culturale, ed è infatti questa la vera carenza, e la colpa è di una certa sinistra che ha fatto dimenticare il valore vero dell’ambiente.
Come scrive nel suo libro Pensare il Futuro il Prof. Pepe: “occorre essere consapevoli che l’ambiente è cultura, è memoria, ed è un valore pari alla libertà e alla democrazia” , e inoltre : “la sfida futura è esattamente questa: costruire conoscenza, allenare la capacità di adattamento e realizzare istituzioni sociali, politiche, -locali, regionali globali- in grado di equilibrare il benessere umano con la salvaguardia degli ecosistemi”.
L’Ambiente come sottolinea il Prof. Pepe non è solo una questione economica ma è prima di tutto una questione culturale, di formazione dei cittadini, è una questione di tradizioni e valori. Perché è nel contesto del territorio inteso come terra/natura che si sono sviluppate le civiltà, che hanno inciso nella crescita dei popoli, della loro storia e delle loro tradizioni.
Se pensiamo al cibo, Italia è un territorio dove ogni 5 km troviamo cibi, gusti e sapori diversi legati spesso alle tradizioni storiche del luogo che si intrecciano con l’arte, la musica, l’architettura, la letteratura, le lingue e i dialetti.
È molto chiaro il passaggio del Prof. Pepe su questo: “l’ambiente è un luogo spirituale e concreto allo stesso tempo, dove cultura e natura si incontrano per dare origine al concetto di qualità della vita.”
Sul cibo è ancora più chiaro: “la mia idea di un nuovo ambientalismo ha inizio esattamente dal riconsiderare il cibo non alla stregua di una merce, ma come il valore morale e identitario di un territorio e quindi come il valore etico delle persone che lo abitano”.
Attraverso il tema dell’ambiente passa non solo una grande occasione di creare ricchezza e di incremento del Pil in Italia, ma anche di riscoprire valori e princìpi che sono stati alla base della nostra civiltà europea, una civiltà che ha saputo creare le basi per lo sviluppo di una società basata sulla libertà, sulla democrazia, sulla solidarietà, sull’uguaglianza e sul rispetto delle diversità degli esseri umani e della natura.
Oggi più che mai in Italia la vera battaglia politica non solo per le elezioni europee ma per i prossimi anni passa per i temi dell’ambiente e della natura, e i cittadini andando al voto dovrebbero informarsi su quei candidati che parlano di temi relativi all’ambiente e alla natura, perché- per il resto- si dicono le stesse cose da anni, senza una visione concreta della vita, del nostro futuro e di quello dei nostri figli.
Max Buonocore