Il 25 maggio è stato confermato “election day”, con decisione del Consiglio dei ministri, in quel giorno quindi si terranno sia le votazioni per il rinnovo del Parlamento Europe, che le elezioni amministrative in 4096 comuni. 1043 di questi si trovano in Lombardia, e corrispondono al 68% del totale dei comuni della regione (1531). 33 di essi superano i 15.000 abitanti e per loro è previsto il doppio turno in caso di mancato ottenimento della maggioranza assoluta dei voti da parte di uno dei candidati. I capoluoghi di provincia al voto sono 3: Bergamo, Pavia e Cremona.
9 di questi comuni (in Lombardia) andranno per la prima volta al voto, essendo il risultato degli accorpamenti di altri 22 preesistenti che per dimensioni e vicinanza territoriale si è scelto di accorpare tramite un referendum tra i residenti. Tra di essi il più numeroso è Borgo Virgilio (14.400 abitanti) in provincia di Mantova, nato dall’unione di Vrigilio e Borgo Forte, mentre il più noto è Bellagio, provincia di Como, che sostanzialmente fagocita in sè Civenna.
Questi i dati. Si tratta di elezioni importanti, sia per la quantità, sia per il nuovo assetto politico nel centrodestra, sia per la prova amministrativa del nuovo PD di Renzi, mai molto apprezzato in Lombardia. A Bergamo infatti ci sarà l’attesa prova del uomo ombra di Renzi, lo stratega del suo sistema do comunicazione, ex direttore di Canale 5, Giogio Gori, che sfiderà il sindaco uscente e storico politico bergamasco Franco Tentorio. Gori sembra abbia preferito giocare la partita delle amministrative di Bergamo che andare in parlamento in quota Renzi alle Politiche 2013, e dopo aver partecipato alle primarie, è stato ufficializzato candidato sindaco in corsa per il centrosinistra. Vedremo se il “metodo Renzi” funzionerà anche nelle prealpi Orobiche.
A Pavia Alessandro Cattaneo, il sindaco più amato dai suoi cittadini, spesso indicato come il “Renzi” del centrodestra, sfiderà Massimo De Paoli, insegnante di 54 anni, ma senza Ncd. Il partito di Alfano e Lupi infatti sosterrà per la poltrona di sindaco Pietro Trivi, candidato separatamente da Cattaneo di Forza Italia, che a inizio mese aveva ufficializzato la sua candidatura, data i forse per l’arrivo di incarichi nazionali nel partito. Una prima crepa nel centrodestra lombardo, una prima rottura “in famiglia”.
Un’altra grana tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra si è aperta anche per un altro comune, questa volta alle porte di Milano: Cesano Boscone (23.000 abitanti), da quarantanni in mano alla sinistra. In questo relativamente piccolo Comune dell’hinterland milanese si sta svolgendo una sorta di grottesco dramma familiare, interno agli (ex) amici del centrodestra. Domenica 16 marzo su Il Giorno appare un articolo dove si annuncia la candidatura di Carmine Abbagnale, consigliere comunale di Milano per il Nuovo Centrodestra. Ex poliziotto, uomo molto vicino ad Angelino Alfano, dichiara alla stampa: “Ho accettato perchè credo che a Cesano Boscone ci sia molto da lavorare per andare incontro alle esigenze dei cittadini”. Sembrava quindi effettivamente una candidatura ufficiale per tutti i partiti di centrodestra, maturata, spiega Il Giorno, dopo una riunione dei rappresentanti dei partiti di centrodestra (Lega Nord, Fratelli d’Italia, Ncd e Forza Italia) dai toni molto accesi. Ma alla fine, spiega sempre la testata, si è arrivati all’accordo su Abbagnale.
Il 19 marzo arriva però la smentita da Forza Italia: è il delegato cittadino di Forza Italia per Cesano Boscone, Bruno Dapei, a negare che esista un accordo sulla candidatura di Abbagnale a sindaco per FI-Ncd. “Come responsabile di Forza Italia di Cesano – spiega – non ho partecipato a nessuna riunione in cui sia stato deciso il candidato sindaco. O ha capito male chi ha scritto, oppure prendiamo atto che Nuovo Centrodestra ha deciso di presentarsi senza di noi”.“Come delegato cittadino di Forza Italia smentisco non solo questa candidatura, ma anche che il partito a livello locale sia commissariato, come erroneamente riportato da organi di stampa. Stavamo lavorando con Lega Nord, Nuovo Centrodestra e Fratelli d’Italia per una candidatura unitaria. Mi auguro che si vada avanti su questa strada e che sia definita al più presto, velocemente ma senza fughe in avanti da parte di nessuno ”. Rimane quindi il giallo sulla candidatura alla poltrona di sindaco di Cesano Boscone, nella cui partita sembra si facciano sentire le pressioni di Angelino Alfano in favore di Carmine Abbagnale.
Quello che è sicuro è l’alta temperatura della prossima campagna elettorale, trovandosi in gioco allo stesso giro la sopravvivenza di Ncd, l’affermazione politica della nuova Forza Italia soprattutto a livello europeo, e la sfida interna alle sovrastrutture partitiche del centrosinistra portata avanti da Matteo Renzi, e prima prova elettorale del partito dalla sua elezione a segretario democratico e poi primo ministro.
Chiudiamo con un ultima nota sulle più lontane elezioni amministrative di Milano: Matteo Salvini, nell’ambito della sua campagna elettorale per le elezioni europee, si è auto-candidato sindaco della città per la Lega Nord. Sarebbe almeno il 4° possibile candidato sindaco nel centrodestra con Riccardo De Corato per Fratelli d’Italia, Maurizio Lupi per il Nuovo Centrodestra e Giulio Gallera per Forza Italia. Il desiderio di riscatto è forte dopo la debacle di Letizia Moratti, e il malgoverno di Pisapia è riuscito a far rimpiangere anche il suo predecessore, di certo tra i meno amati dai cittadini. In questa fase probabilmente ogni partito vuole mettere sul piatto la sua offerta per non rimanere indietro, ma 2 anni sono lunghi. Se tutti questi accettassero le regole delle primarie sarebbe in ogni caso una sfida bella e costruttiva, per Milano e per il centrodestra.
Gabriele Legramandi