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giovedì, 28 Novembre, 2024

ELENA, LA MILANO DELLA SPERANZA…

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Elena, un compagno, un bambino piccolo e un altro in arrivo, pochi giorni fa è stata costretta a lasciare il suo appartamento davanti ad un ufficiale giudiziario, in zona Lambrate,dopo un groviglio di procedure che poco rispecchiano la vita di una famiglia con tutte le sue imprevedibilità e che ahimè riguardano tante altre famiglie.
Tutto inizia nel 2011 quando Elena e sottoscrive un contratto di affitto per un appartamento per viverci col suo compagno, lavorando entrambi, la spese sembrano sostenibili.
Nel giro di pochi mesi le cose cambiano: Elena rimane senza lavoro poco prima della nascita di suo figlio, le spese ovviamente aumentano, e il suo compagno percepisce pure uno stipendio temporaneamente ridotto a causa di un lungo infortunio.
Ad ogni modo finché possono pagano per intero l’affitto, fin quando, essendoci un solo reddito, le spese finiscono per superare le entrate. Unica possibilità: si accordano per corrispondere una somma ridotta al proprietario di casa fin quando Elena non troverà un nuovo impiego e poter appianare successivamente il debito.
Passano i mesi, Elena non trova lavoro, ma lei è il suo compagno mantengono l’impegno preso fino a quando a giugno dello scorso anno arriva la prima doccia fredda: una raccomandata che intima di pagare il debito pena lo sfratto, a cui ne segue un’altra pochi mesi dopo, con cui vengono citati in tribunale per morosità.
A inizio 2015 Elena trova un lavoro, pochi giorni prima della convalida dello sfratto, fa domanda per ricevere un sussidio per morosità incolpevole, che le è stato negato.
La notifica di un atto di pignoramento, che le blocca in via cautelativa il conto corrente, le nega la possibilità di ricevere un microcredito da parte di Agenzia Casa, che nulla può a questo punto, proprio quando la soluzione sembrava vicina, anche perché purtroppo non c’è la possibilità di avvalersi di un garante come per un mutuo o un prestito.
Ora, dopo lo sfratto avvenuto qualche giorno fa, la sua situazione è stata presa in carico dai servizi sociali di zona 3 a cui vanno i nostri ringraziamenti per l’aiuto che stanno offrendole per cercare di indirizzarla verso una soluzione.
Speriamo di cuore arrivi presto.
Ornella DeVita – Giovani Frontiera Milano
Mail ornella.devita@gmail.com
Twitter @DevitaOrn

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