“ Igea guardò il ritrarsi dell’ondina sulla sabbia. A quell’ora, il mare che vedeva davanti a se’ era lo stesso di quello della sua infanzia . Trasparente ,placido,carezzevole.Allettante . Solo l’orizzonte era cambiato .” Il mio incontro casuale , con una donna bella , dallo sguardo solare , che a volte avevo incrociato agli eventi che spesso si susseguono a Milano , ma con la quale non avevo mai avuto occasione di interloquire.
Ricevo un suo invito per la presentazione del suo ultimo libro : “ Le notti di Kos”. Decido di andarci perché il titolo mi piace , mi riporta a luoghi che amo …. Arrivo un po’ in anticipo alla Mondadori Megastore di piazza Duomo , salgo con calma ed intanto ammiro la maestosa Cattedrale simbolo della Natività della Beata Vergine Maria che si staglia candida in un cielo azzurro che sta volgendo al tramonto .
Appena entro nella sala , ancora semi vuota , incontro lei , la scrittrice: Elena D’Ambrogio Navone . È subito empatia , “ finalmente riusciamo a conoscerci un po’ meglio “ esclamo , lei dolcemente sorride e ricambia il mio pensiero . È indaffarata, si sta preparando , rilegge i suoi appunti , è visibilmente emozionata .
Io mi siedo ed inizio a sfogliare il libro e ne vengo subito rapita, tanto che non mi accorgo che voltandomi , la sala è ormai piena . Saluto molti amici tra cui il direttore Roberto Alessi e Vittorio Feltri e poi inizia la presentazione . Un successo ! Ma io sono curiosa e non mi sono bastati i commenti e le narrazioni che ho udito . Torno a casa e a tarda sera finalmente sola , inizio a leggere con attenzione …..” Posso affermare che narra la storia di una bambina che in un passato lontano conosce la serenità del tempo più bello , che però dura un soffio … lei è fragile e sensibile , forse un po’ ingenua . ( Tea a questo punto se puoi inserisci le righe che ti invio dopo ) . Posso ora affermare che in questo romanzo , ognuno di noi può ritrovare qualcosa di se , odori , similitudini , sfaccettature del carattere , situazioni di disagio , emozioni , paure , rivincite .
Per quanto mi riguarda , Igea , pur condizionata da una educazione troppo rigida e a volte sbagliata , ha saputo rendere preziosi e positivi alcuni legami , sopratutto la sua adorata nonna Milio’ che le è stata di supporto nei momenti più difficili a differenza di sua madre che forse la amava ma non con quell’amore che avrebbe voluto . La scrittrice riesce , in modo tangibile a far entrare il lettore in tutto questo susseguirsi di eventi ed a coinvolgerlo con grande maestria , al punto di viverne personalmente delusioni e conquiste, dove alla fine ciò che veramente la riscatta è la serenità di aver dedicato la vita ai suoi due figli per merito dei quali riesce finalmente ad andare a testa alta, rafforzata da sofferenze ed umiliazioni e anche se con compassione, a rinnegare quell’uomo , Giorgio, che aveva tanto amato , padre dei suoi figli , ma che era tornato da lei troppo tardi, perché ormai il tempo era scaduto!
Elena D’Ambrogio Navone , una scrittrice di successo al suo quarto libro , alla quale auguro di seguire sempre le sue emozioni che l’hanno portata a questo grande talento.
Silvana Gavosto
Giornalista