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sabato, 23 Novembre, 2024

ECONOMIA NORD-SUD. UN SECOLO DI DOMANDE, PER PAURA DELLE RISPOSTE

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di Mario Alberto Marchi

È ormai abitudine di chi scrive, corredare dati e ragionamenti con grafici. Questa volta partiamo proprio da lì, perchè parlare del divario economico tra nord e sud è talmente delicato e scomodo, da avere bisogno di un supporto che non lasci spazio alle opinioni.

Partiamo dalla prima immagine: si riferisce ad un concetto geoeconomico nato addirittura all”inizio del ‘900, la famosa “Banana Blu”. Detto in parole poverissime, si trattava della fascia di territori di maggior sviluppo in Europa. Come una banana, si allungava, partendo dalle nostre regioni settentrionali, per allungarsi verso nordovest.

Ora, facciamo un salto temporale ai giorni nostri e andiamo a guardare la distribuzione del Pil, parametrato al potere di acquisto, diviso per regioni, nella mappa offerta dall’Istituto Europeo di statistica. Non è più blu, ma verde, e la “banana” c’è ancora, sebbene con qualche estensione. Vediamo: su un indicatore medio di 100 Lombardia, Emilia Romagna, Veneto (sebbene con un leggero distacco), Trentino Alto Adige, risultano allineate con la fascia di regioni economicamente più ricche, che attraversa la Germania e poi piega verso l’Olanda occidentale.

Curiosamente, l’indicatore è di 128, tanto per la Lombardia quanto per la regione dei Paesi Bassi, che beneficia soprattutto dell’indotto dell’area portuale di Rotterdam.

Ma dato questo, c’interessa volgere lo sguardo verso sud, verso il nostro meridione. Il centro Italia regge bene, con un indicatore che va dal 93 delle Marche al 111 del Lazio, ma crolla progressivamente, dal 70 del Molise al drammatico 56 della Calabria.

Insomma, a distanza di oltre un secolo dalla formulazione della “banana blu”, il nostro paese è ancora a due velocità, con una nord sempre più allineato al motore economico europeo e un sud  sempre omogeneo a un’economia mediterranea a passo ridotto.

Eppure di politiche di rilancio del meridione ne sono state fatte a decine, anche con costi notevoli. Cosa non ha funzionato e continua a non funzionare? Forse la fragilità di ogni risposta data fino ad ora è nella domanda sbagliata. Ci si è sempre chiesti come omologare le due geografie economiche, mai come creare prospettive diverse. Se la Lombardia dialoga con la Baviera, forse è il caso di far dialogare il nostro sud con il bacino del Mediterraneo, invece che costringerlo ad una umiliante e improduttiva condizione di eterno rimorchio. Ma il problema è sempre fare i conti con il coraggio di giocarsi la faccia della nostra politica, sempre più propensa a nascondersi dietro qualche comodo assistenzialismo.

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