di Mario Alberto Marchi
Da tempo parliamo, e in generale si parla, di necessità di modernizzazione, di svolta digitale, per affrontare non solo i mercati esistenti, ma anche quelli futuri in rapido avvicinamento; digitalizzare, ammodernare tecnologicamente, è funzionale anche ad un salto di qualità delle figure professionali, quindi ad una crescita nella formazione e nei salari.
Bene, ormai lo sappiamo, ma i risultati quali sono? È appena di qualche giorno fa il fresco studio di Eurostat sulla sicurezza informatica nelle imprese; iniziamo col dire che si tratta di un problema serio.
Nel 2018, un’impresa dell’UE su otto (13%) ha avuto almeno una volta problemi a causa di incidenti di sicurezza informatica. Il problema più comunemente segnalato causato da incidenti era l’indisponibilità dei servizi come guasti hardware o software, o attacchi informatici che hanno colpito il 10% delle imprese.
Il 92% delle imprese dell’UE ha utilizzato almeno una misura per garantire l’integrità dei dati e dei sistemi; un’impresa su tre (33%) è risultata documentata su misure, pratiche o procedure sulla sicurezza, mentre un’impresa su quattro (24%) ha dimostrato di essere aggiornata in materia.
L’Italia si piazza a metà classifica, ma decisamente troppo indietro rispetto ai Paesi economicamente trainanti. Il dato diventa drammatico se si passa a quanto viene considerata importante la sicurezza informatica, quando si tratta di investirvi soldi. Nella classifica delle imprese, in qualsiasi modo assicurate contro gli incidenti informatici, dopo di noi ci sono solo i paesi dell’est.
A livello comunitario, il 21% delle imprese dell’UE ha riferito di avere un’assicurazione contro gli incidenti di sicurezza. La quota varia dal 20% delle piccole imprese e dal 28% delle medie imprese al 35% delle grandi imprese; ciò può essere spiegato dal fatto che le grandi imprese hanno maggiori probabilità di essere colpite. Il dato italiano medio si attesta attorno al 15%.
Insomma, non ci siamo. Ma per colpa di chi? I nostri imprenditori saranno anche un pochino recalcitranti di fronte all’innovazione, ma non è possibile non notare che nelle politiche di governo la svolta digitale è tutta concentrata sulla pubblica amministrazione. Agli imprenditori toccano responsabilità e costi, come sempre.
Articolo molto interessante.
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