Le isole Senkaku, che i cinesi chiamano isole Diaoyutai, sono un arcipelago che si estende tra taiwan e le Isole Ryukyu, nel Mar Cinese orientale. Le Senkaku, nel periodo antecedente la prima guerra cino-giapponese, che si combattè tra il 1894 ed il 1895, appartenevano all’impero cinese, e si concluse con la firma del Trattato di Shimonoseki, in cui la dinastia Qing, riconobbe la vittoria nipponica, l’indipendenza dell Corea, negoziò un ingente indennizzo di guerra al Giappone e cedette a quest’ultimo, le Senkaku, Taiwan, le Isole Pescadores o Penghu (arcipelago tra Taiwan e Cina) e la penisola di Liadong (a Nord-Ovest dell’attuale Corea del Nord in territorio cinese).
Successivamente ed in modo pacifico, il Giappone, dopo trattative diplomatiche, rinunciò alla penisola di Liadong in cambio di un’ulteriore indennizzo. Dopo la seconda guerra mondiale e la sconfitta del Sol Levante, le Senkaku e Taiwan diventarono parte dell’amministrazione civile degli Stati Uniti d’America per le Isole Ryukyu, pur rimanendo formalmente sotto la sovranità giapponese.
Taiwan, dopo il 1949 e l’arrivo sull’isole dei cinesi liberali e democratici guidati da Chiang Kai-shek comincia la sua nuova vita come stato sovrano con capitale Taipei e il governo di Tokyo rinuncia alla sua sovranità sull’isola di Formosa (Taiwan) e sulle Penghu nel 1952 con il Trattato di Taipei. Nel 1951, subito dopo la firma del Trattato di San Francisco, fino ad oggi, Pechino reclama la sua sovranità sulle Senkaku, anche con azioni provocatorie militari, l’ultima risale al 3 febbraio, quando alcune navi da guerra della marina cinese hanno deliberatamente sconfinato nell acque territoriali del Giappone presso le isole Senkaku.
Ad ogni modo , con il Trattato di reversione, firmato tra USA e Giappone, nel 1969, le Isole Senkaku tornano a tutti gli effetti sotto l’amministrazione del Giappone e governate della Prefettura di Okinawa. La Repubblica Popolare cinese, quindi, richiede al Giappone di restituire un territorio che il Giappone ha conquistato senza occupazioni e stragi, tant’è che ancora oggi le isole Senkaku sono disabitate.
Ebbene, se Pechino pretende tanto dal Giappone, che dia il buon esempio e restituisca il Tibet ai tibetani; che restituisca essa per prima un territorio conquistato con la forza, con una strage costata la vita a 65mila persone e la deportazione di altre 70mila e con la firma di un trattato disconosciuto subito dopo.
Ma visto che Pechino non darà questo segno di buona volontà la Isole sono solo Senkaku, e non Diaoyutai, e la sovranità sul territorio dell’arcipelago è solo, e riconosciuto da un trattato firmato da due ambasciatori del imperatore cinese del tempo, del Giappone.
Gian Giacomo William Faillace