di Roberto Donghi
Quel compendio di tutte le incapacità umane si fa da parte da capo del movimento 5 stelle.
In meno di due anni ha perso più di trenta parlamentari, è sceso sotto le % del PD ed ha rotto con l’ala movimentista spaccando la base.
L’uomo che ha abolito la povertà, è stato a sua volta abolito: “finalmente” diranno gli attivisti “che ce frega” diciamo noi.
Perché il problema qui è un altro: di Maio molla la guida del movimento perché non si ritiene più in grado di organizzarlo, ma come fa a ritenersi in grado, invece, di continuare a gestire il ministero degli esteri?
Può un incapace simile, che ha fallito con il suo movimento prima e come ministro dello sviluppo economico, continuare a guidare i rappori internazionali della nostra repubblica?
Può l’ideatore del reddito di cittadinanza, profondamente ignorante in geografia, continuare a rappresentarci nel mondo?
La risposta ovviamente è no.
Che di Maio lasci la guida M5S conta poco: è da ministro degli esteri che si deve dimettere.