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venerdì, 29 Novembre, 2024

DI MAIO DIMETTITI! AL SARRAJ É PERSO È ora che si paghi per gli schiaffi che l’Italia prende

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di Roberto Donghi

Ha distrutto il suo movimento, ha distrutto l’opportunità di rilancio lavorativo con il reddito di cittadinanza ed ora ha distrutto anche ciò che restava dell’azione estera dell’Italia, avvicinandosi pericolosamente alla Cina e tacendo sulla questione greca dando spazio ai francesi.

Sono solo alcuni dei grandi successi che il ministro degli esteri ha collezionato nel corso del governo Conte bis, successi che hanno ora raggiunto il culmine con la questione libica.

Due settimane fa, infatti, di Maio è volato in entrambi i territori libici (Governo di Tripoli e di Bengasi) per lanciare nuovi incredibili investimenti che avrebbero dovuto rendere molto, in termini economici, alle nostre imprese.

Le risposte alle sue proposte sono state le dimissioni del presidente del governo di Tripoli Fajez al Sarraj (uomo dell’Italia) ed il sequestro, da parte di Bengasi, di pescatori italiani ingiustamente accusati di aver violato le acque nazionali libiche.

Una sconfitta su tutti i fronti e che pesa soprattutto per le dimissioni di Al Sarraj, fortemente voluto e, fino a qualche mese fa, protetto da noi e che ha annunciato ieri sera alla tv libica l’intenzione di dimettersi entro Ottobre.

È molto probabile che la decisione sia stata presa sotto pressione della Turchia, la quale di recente è intervenuta pesantemente nel conflitto salvando Tripoli dall’assedio, quindi salvando al Sarraj, ed inseguendo Haftar in ritirata. E’ un probabile “rimpasto” di governo che estromette definitivamente l’Italia e che vedrà l’investitura di un presidente scelto da Ankara e dalle forti milizie della città di Misurata, controllate dal vicepresidente del governo tripolitano Ahmed Maitig e dal ministro degli interni Fathi Bashagah.

L’Italia ha perso quindi la sua creatura politica, un uomo che piaceva alla comunità internazionale e presentabile alle conferenze estere ma che oramai, data l’inattività del nostro paese, si era totalmente legato alla Turchia pur di difendere il suo governo.

É una pagina buia per la storia della politica estera italiana, un fallimento che richiede come minimo le dimissioni di un personaggio incapace, incompetente e vergognoso, senza alcuna esperienza e di bassa statura morale e politica quale è Luigi di Maio. Se l’asse macroniano dell’Europa del Sud non avrà successo contro Erdogan, la nostra estromissione dalla quarta sponda avrà una firma indelebile in calce: quella del nostro ministro degli esteri.

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