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mercoledì, 18 Dicembre, 2024

Dentro la Moda – la diversificazione

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d Stefano Sannino

Quando per la prima volta mi sono interfacciato al mondo della moda, mi sono ritrovato travolto da un’infinità incalcolabile di collezioni, griffe, regole da creare e da rompere, generi artistici, prodotti ed usanze.
La Moda fa questo effetto un pò a tutti i profani, risultando incomprensibile e confusa, indefinita e caotica. Non è infatti facile stare dietro alle stagioni del prêt-à-porter ed dell’Haute Couture, che nel primo caso vengono presentate con sei mesi di anticipo mentre nel secondo vengono presentate in concomitanza con la stagione di “appartenenza”. Senza contare poi la diversificazioni di linee che ogni Griffe presenta!

Pensiamo ad esempio al caso Versace, in cui abbiamo la linea Atelier per i capi di Alta Moda, la linea fondamentale del prêt-à-porter, la linea Versace Jeans, la linea Versus e la linea Versace Home per l’arredamento. Lo stesso succede in Armani e Dolce&Gabbana, tanto per citare tre nomi famosissimi in Italia.
Tutto questo può confondere coloro che si avvicinano a questo mondo per la prima volta, ma spero con questo articolo di aiutare a chiarificare almeno questo aspetto della Moda.

Perché la diversificazione delle linee è così importante per una casa di moda?
Come è evidente, la linea di Alta Moda risulta inaccessibile a moltissimi clienti – vuoi per i prezzi troppo onerosi che facilmente superano i 50.000 euro ad abito – creando però un desiderio di massa di possesso di questi articoli di lusso. L’Alta Moda serve esattamente a questo: è cioè nient’altro che una manifestazione della ricchezza e dello stile della Casa di Moda in questione, che coinvolge quel 5% delle persone al Mondo che possono permettersi di spendere cifre decisamente esorbitanti per un abito griffato. L’Alta Moda -in poche parole – serve a creare il desiderio del lusso convogliato nel marchio nelle masse.

Proprio per questo motivo, non è l’Alta Moda a costituire la voce fondamentale del fatturato di una Griffe, quanto piuttosto tutti quegli accessori o la piccola pelletteria che risultano usufruibili da un bacino di utenza molto maggiore. Questo genere di prodotti fa parte (solitamente) delle linee di Prêt-à-porter le quali tuttavia non sono composte solo da piccoli accessori (cinture, portafogli, cover etc), ma sopratutto da capi di abbigliamento, grandi accessori (borse, borsoni, valige etc) e anche da gioielli. Esattamente come per l’Alta Moda, anche il Prêt-à-porter risulta usufruibile solo dall’utenza di fascia sociale medio-alta ed è proprio per questo che la diversificazione permette alle case di moda di prosperare.

Se infatti queste, non avessero diversificato le loro linee, creando delle linee già economiche e quindi accessibili ad un numero maggiore di persone, probabilmente il fatturato odierno della moda non sarebbe quello che è. Linee come Versace Jeans o Versus permettono all’utente di fascia medio-bassa di appagare il suo desiderio di lusso creato inconsciamente in lui dalle immagini stratosferiche impartite dalle collezioni di Alta Moda.

Mi spiego meglio: l’utente che compra una cintura di Gucci lo fa perché nel suo immaginario quella cintura gli conferisce uno status symbol. Comprare piccoli articoli delle collezioni di Prêt-à-porter o comprare le collezioni di fascia più bassa, permette all’utente medio di entrare nel mondo della Moda, del lusso e dell’Arte pur rimanendo nel suo potere d’acquisto. Proprio per questo motivo il fatturato delle case di moda, è designabile come una piramide, alla cui base abbiamo sicuramente i piccoli accessori, la profumeria, i trucchi e la piccola pelletteria, mentre la cui punta è costituita proprio dall’Haute Couture che è la collezione che detta il mood per tutte le altre, che esprime il senso artistico del Designer e che crea il desiderio di acquisto nelle persone di ogni fascia sociale.
Proprio per questo motivo è impensabile per una griffe come Versace o Armani, vendere tutti gli accessori che vendono senza dettare l’indirizzo del proprio marchio con l’Haute Couture.

La diversificazione, in definitiva, permette alla moda di essere acquistabile ed usufruibile a tutti, permette di appagare il desiderio del lusso nelle persone di fascia medio-bassa e permette di aumentare i fatturati delle aziende producendo una enorme quantità di articoli diversi, eliminando – de facto – la possibilità che un cliente non trovi qualcosa nella linea che gli piaccia.

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