“Nel nostro territorio il quadro è allarmante con un calo del 54% di nuova costruzione e del 22% di rigenerazione del patrimonio edilizio dal 2011 al 2013 a Milano. Lo ha detto il presidente di Assimpredil Claudio De Albertis, nella sua relazione all’assemblea generale dell’associazione nella sede di via San Maurilio.
“Il mercato privato è fortemente in crisi, sia quello residenziale sia quello commerciale, terziario e produttivo. Nel solo comune di Milano – ha detto – in tre anni l’offerta si è contratta del 50% in termini di slp richiesta e concessa, che vuol dire che almeno fino al 2016 partiranno il 50% in meno di cantieri”. Così c’è “zero consumo del suolo ma anche zero prospettive”: gli operatori “non fanno partire nuovi interventi immobiliari su Milano e fatica a partire anche un vero mercato della riqualificazione e dell’efficientamento energetico del patrimonio esistente”.
Per la ripresa dell’edilizia però, ha anche detto De Albertis, “gli interventi tattici messi in campo dal governo e le misure assunte non bastano e non convincono” e “in particolare non convince il decreto Sblocca Italia”. Gli interventi “non bastano perche’ le risorse sono insufficienti. Non ci convincono perché si continua a prescindere da valutazioni sulla capacità attuativa del sistema burocratico amministrativo italiano”, e “in particolare” il decreto Sblocca Italia è “concepito in grande ma poi partorito davvero con parvenze molto modeste rispetto a quell’impatto in termini di volano sul nostro settore che era nelle sue previsioni”.
Dunque un “provvedimento che disattende fortemente le aspettative” che “sono svanite di fronte a norme che ben poco hanno quanto a semplificazione, a riduzione degli oneri in carico alle imprese, a razionalizzazione delle procedure”. Di qui l’auspicio che “il percorso legislativo per la conversione in legge possa non rappresentare un’ennesima occasione persa”.
La Critica