Cari Lettori, avevamo promesso nella prima parte pubblicata Sabato scorso che Sabato avremmo parlato di un caso concreto di “crowdfunding”, Alyt. Così non è stato, ma per una buona ragione: siamo riusciti a metterci in contatto con uno dei fondatori, Mirko Bretto, responsabile della comunicazione e dei social media, così siamo riusciti ad avere qualche informazione in più.
Oggi ci concentreremo sull’aspetto della raccolta fondi e prossimamente approfondiremo invece sul prodotto, che ci pare innovativo e che offra potenzialmente interessanti sviluppi.
Alyt è il prodotto in via di sviluppo di una start-up, la Lyt Inc., creata da Italiani a Ottobre 2013 con sede legale nel Delaware (U.S.A.) ed operativa a Los Angeles. Siccome ci è noto che il Delaware è un humus favorevole all’insediamento delle aziende, in quanto esentasse, ad una nostra osservazione in questo senso, ha commentato dicendo che su questa scelta ha influito maggiormente la legislazione sulla tutela degli investitori, più che la mera questione fiscale, che oltre tutto hanno una maggior possibilità di controllo sull’azienda. Mentre Los Angeles, negli Stati Uniti, è stata scelta “perché è molto più facile lavorare con realtà simili e a contatto con gli investitori”.
La conversazione si è poi spostata sul crowdfunding, quando abbiamo chiesto a Bretto che cosa avesse influito sulla scelta della piattaforma e Bretto ha commentato dicendo: “Abbiamo fatto un po’ di analisi, la nostra prima scelta sarebbe stata Kickstarter, però non accettano progetti di sicurezza”.
Per inciso, visto che non l’abbiamo ancora detto, Alyt sta sviluppando un hub basato su Android per la gestione intelligente della casa, con capacità predittive e di auto-apprendimento, che integra funzionalità per la Sicurezza, la Gestione dell’energia e la Domotica. (Security, Energy Management e Home Automation – SEHA).
Siccome uno dei pilastri di Alyt è la sicurezza intesa come sistema antifurto di livello professionale, cosa che Kickstarter, nel suo regolamento, vieta espressamente di accettare come possibile prodotto da proporre per il crowfunding, gioco forza è stata scelta la seconda piattaforma, IndieGoGo. Secondo Bretto “poi da lì in giù, c’è un divario enorme con gli altri, ragionando sempre in termini di volumi raccolti” poiché “Il rapporto della raccolta in denaro, è di circa uno a cinque”. Ancora, Bretto ha commentato che: “Qui in Italia se parli di certe cose, il più delle volte ti guardano con grande punto interrogativo In faccia. È un altro motivo per cui abbiamo puntato direttamente con lì in U.S.A. Però il primo mese di crowdfunding è stata davvero dura, ci sono molte cose che impari solo facendo”.
Abbiamo anche chiesto se IndieGoGo avesse il modello di raccolta fondi del tipo “o tutto o niente”, da intendersi che se non si raggiunge il livello prefissato, non si prende neppure un penny. Bretto ha risposto che: “la differenza è stata fatta per via della politica del tutto o niente di Kickstarter. Per la nostra campagna abbiamo scelto tutto o niente, però c’era anche la possibilità di fare una raccolta flessibile, come la definiscono loro. Su IndieGoGo la raccolta tutto o niente è arrivata da poco, per arginare il divario con Kickstarter.
Abbiamo anche chiesto a Bretto se avessero anche investitori istituzionali, visto che parlava della legislazione del Delaware. al che lui ha commentato: “No, siamo soli, Davide contro Golia” aggiungendo che “Però la cosa la troviamo stimolante” e che “per ora facciamo avanti e indietro” con la sede operativa posta a Los Angeles. La conversazione è poi virata vero il prodotto e la tecnologia, di cui renderemo conto in un prossimo articolo.
La campagna di raccolta fondi è iniziata su IndieGoGo il 9 Aprile 2014 per una durata di sessanta giorni e con l’obiettivo di raccogliere $ 100.000. Come potete constatare dalla foto qui pubblicata, ad un mese della chiusura questo progetto ha raccolto il 66% del budget stabilito per partire. Se chiuderanno, come probabile, in tempo utile con l’obiettivo prefissato, a Novembre di quest’anno cominceranno le spedizioni.
Ma come funziona? Ci sono diversi livelli di contribuzione; si possono donare $ 2,00 e ricevere “una suoneria di felicità”, per passare a $ 20,00 per essere citati nella pagina dei supporter sul sito dell’azienda che rimarrà sempre attiva, per poi andare a $ 70,00 per essere ricordati per sempre sulla parete dei supporter che verrà creata nella sede della azienda e sin qui si tratta di donazioni per la gloria.
A partire da $ 99,00, le cose cambiano, in quanto si riceve un “Expansion Pack Perk” che consiste in un sensore PIR, ossia un rilevatore di movimento di sicurezza, un sensore magnetico per la porta, una spina interruttore. Salendo di costo, le cose si fanno più interessanti, in quanto per $ 149,00 si potrà ricevere, probabilmente per Giugno, un kit chiamato “Alyt Guru Limited Edition”, limitato a 500 pezzi. Sarà spedito quando il prodotto è ancora in fase di test; chi lo acquisterà, parteciperà alla fase Alpha dello sviluppo e riceverà il circuito stampato marchiato “Alyt FIRST”, le API e SDK (pacchetto di sviluppo) con schemi del prodotto, un rilevatore, un sensore porta PIR wireless ed infine una t-shirt, oltre ovviamente ad essere citati tra i supporter sia sul sito che all’ingresso dell’azienda.
Per $ 179,00 si potrà ricevere in Luglio le stesse cose di prima, il pacchetto si chiama “Alyt Master Limited Edition”, ma il prodotto sarà in Beta testing. Il numero, in questo caso, è limitato a duemila pezzi. Avendo voglia però di spendere un po’ di più, sempre a Luglio si potrebbe ricevere il prodotto come sopra descritto e sempre con le citazioni, ma in versione definitiva, per una cifra di $ 199,00.
A Novembre, quando tutto dovrebbe essere pronto, avverranno le spedizioni dei prodotti finiti, dotati di chassis, in una varietà che va dal kit per la sicurezza, dal costo di $ 299,00, al quello per la domotica $ 329, all’altro per la video sorveglianza $ 479,00, sino al pacchetto che comprende sia la domotica che la video sorveglianza per $ 599,00. In più in un momento di euforia, i fondatori di Lyt Inc. hanno anche previsto che ci possa essere qualcuno disposto a donare $ 10.000 per ricevere il kit (cinque pezzi) con i numeri di serie che vanno da zero a cinque. Dal sito di IndieGoGo risulta che almeno una persona ha aderito a questa proposta!
Per concludere, una considerazione che ci sentiamo di fare, è che per riuscire nell’impresa per la raccolta dei fondi, sia necessario mettere insieme un team ben strutturato e con chiare differenti competenze, come nel caso di Lyt Inc., un prodotto innovativo e valido che abbia un interesse universale e non solo per l’Italia, una buona conoscenza dell’inglese, l’apertura mentale per poter affrontare il mondo, una bella presentazione.
Chi tra i lettori avesse una idea che ritiene abbia delle chance alla luce di quanto qui sopra esposto, avesse competenze e collaboratori validi, dovrebbe, secondo noi, valutare la strada del crowdfunding anziché perdere tempo in stressanti questue alle banche Italiane, poco propense al rischio ed alla innovazione, oppure affannarsi alla ricerca di un improbabile investitore che, in Italia, neppure andando alla trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”, si troverebbe.
Fabio Ronchi