di Gabriele Rizza
L’Europa è, per fortuna, il continente dove le ingiustizie e le diseguaglianze sociali sono meno evidenti rispetto agli altri, anche rispetto agli USA, modello economico di riferimento per tutto il mondo occidentale. Eppure, la pandemia ha accentuato un trend che era già visibile nei numeri dell’ultimo decennio: la povertà cresce e colpisce inesorabilmente i minori. A evidenziarlo è il rapporto di Save the Children, “Garantire il futuro dei bambini – Come porre fine alla povertà minorile e all’esclusione sociale in Europa”, e la realtà dice che sono quasi 20 milioni i bambini che crescono in povertà.
L’Italia non è immune a questa conseguenza della pandemia e alla retrocessione dello stato sociale in nome dei bilanci in ordine: rispetto al 2020, sono circa duecentomila in più i bambini in una condizione di povertà assoluta. Le famiglie più esposte al pericolo della povertà sono quelle con almeno 5 componenti e le famiglie con un background migratorio. Attenzione: in povertà o a rischio povertà non sono solo bambini con i genitori disoccupati, circa il 40% delle famiglie in povertà ha uno o tutti e due i genitori occupati. Un dato che deve far riflettere su due fronti: da una parte, è il segno che i lavori meno specializzati abbiano sempre più retribuzioni e condizioni non adeguati, dall’altra c’è l’insufficienza del welfare dello Stato, che non riesce a correggere in termini di servizi e sostegno questa stortura che non dovrebbe esistere nell’Europa del 2021. Ad esempio, un ritorno ad una politica abitativa giusta e ragionata potrebbe dare una grande mano a questi bambini, specie se la stessa Save the Children evidenzia che “nella maggior parte dei paesi, le famiglie povere vivono in palazzine inadeguate e sovraffollate, che spesso condividono le proprie case con famiglia a causa degli alti canoni degli affitti e delle risorse finanziarie insufficienti della famiglia. Il rischio di sfratto è anche una sfida seria, soprattutto in Italia, Spagna, Romania e Nord Irlanda“.
Non solo, povertà è anche cattiva salute: “i bambini bisognosi in tutta Europa sono spesso in sovrappeso o affrontano obesità. In Italia, ad esempio, il 20,4% dei bambini è in sovrappeso e il 9,4% deve affrontare l’obesità“. La mancata possibilità di accedere a cibi sani è la principale causa dell’obesità tra i minori, un danno per la salute per questi bambini che, per la loro condizione di privazioni economiche, avranno enorme difficoltà a sostenere un percorso sanitario adeguato. E lo Stato, che non investe in prevenzione e sostegno, si ritroverà comunque a sostenere più spese per il sistema sanitario nazionale.