di Andrea Bisciglia, cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale di AIDR
I giorni che stiamo vivendo, in piena epidemia da Covid 19, rendono necessario assistere il paziente a distanza, monitorando, valutando e intervenendo, sia per impostare e/o modificare la terapia che consigliarlo nell’adottare eventuali comportanti atti a migliorare lo stile di vita.
In tale situazione la telemedicina e i servizi sanitari digitali sono gli strumenti che possono dare un’importante risposta.
Ciò che questa epidemia ci insegna è che di fondamentale importanza riorganizzare la sanità territoriale, per ridurre l’afflusso delle persone agli ospedali, in modo tale da contenere il contagio. Il legame paziente-medico di base è la prima tappa per rendere più efficiente ed efficace la gestione della cura delle persone.
Ѐ necessario inoltre riprogettare la rete dei servizi territoriali, introducendo strumenti di teleassistenza e di telemedicina.
L’uso delle tecnologie in medicina, considerando l’aumentare delle malattie croniche quali, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, malattie cardiovascolari (responsabili per 17,5 milioni di morti all’anno), il cancro (7,6 milioni), le malattie respiratorie croniche (4.1 milioni) e il diabete (1,1 milioni), è sempre più necessario.
La telemedicina può attivare una rete integrata ospedale-territorio-domicilio, in cui dovrebbero interagire le varie figure professionali quali medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri e a altri specialisti. Il monitoraggio a distanza consentirebbe i controlli sul paziente continuativi e in tempo reale, evitando spostamenti e alleggerendo il carico di lavoro del personale sanitario.
Termometri digitali, misuratori della pressione, sistemi di monitoraggio della glicemia, misuratori dell’ossigeno nel sangue e sistemi di monitoraggio della frequenza cardiaca sono apparecchi già in uso che possono essere utilizzati a domicilio e, a loro volta, controllati a distanza attraverso la rete.
Oggi, in più, con l’utilizzo dei big data e delle tecniche di deep learning passiamo da una medicina passata sull’evidenza a una medicina predittiva e preventiva prima ancora che compaiano sintomi, finalizzata a portare un notevole vantaggio a tutti gli stakeholder interessati nel percorso di cura e assistenza dell’individuo, nonché un potenziamento del territorio, un decentramento dell’affluenza verso gli ospedali e in particolare il Pronto Soccorso, con riduzione dei costi della spesa pubblica e il contenimento di eventuali focolai di contagio.