di Gabriele Rizza
Nei giorni passati hanno colpito le immagini provenienti dalla Cina di cani legati come salami e calati dal balcone dai proprietari per fargli fare i bisogni senza correre il rischio di dover passeggiare all’aperto. O peggio, ci sono stati veri e propri casi di abbandono e di violenza.
Ora che il Coronavirus è arrivato in Italia, è giusto precisare che non esiste alcun pericolo per e da i 32 milioni di animali da compagnia presenti in Italia, di cui 7 milioni di cani e 7,5 milioni di gatti.
Lo affermano all’unisono l’OMS, il Ministero della Salute, l’Istituto superiore della Sanità e l’Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani di Roma: ” Non ci sono prove della possibilità che il nuovo Coronavirus possa diffondersi contagiando animali domestici come cani e gatti, ma comunque è buona norma lavarsi sempre le mani dopo averli accuditi, per evitare una serie di germi che si trasmettono con molta più facilità”. Anche la World Small Animal Veterinary Association ha ribadito gli stessi concetti in un documento tradotto in italiano dall’Ordine dei Medici Veterinari, raccomandando però di evitare contatti con gli animali nel caso in cui si risultasse positivi al Coronavirus, nonostante non si sia registrato un solo caso di animale domestico contagiato o che abbia diffuso il virus.
Nessuna paura quindi, basta seguire le comuni norme di igiene.
In Italia sono già tante migliaia gli episodi di abbandono e di crudeltà verso gli amici a quattro zampe e, in un momento di panico e di confusione, è giusto informare correttamente e con scrupolo, nell’interesse di una categoria tanto amata quanto impossibilitata a difendersi