Funzionari della difesa di Tel Aviv ritengono che Hamas stia cercando di inasprire lo scontro con Israele, considerato che l’organizzazione terroristica prende attivamente parte ai continui lanci di razzi su Israele.
Lunedì una fonte militare di alto livello ha affermato che l’IDF sta richiamando in servizio circa 1.500 riservisti che verranno dislocati nei prossimi giorni; la maggior parte di loro sono ufficiali.
I lanci di razzi da Gaza continuano senza sosta, i funzionari della difesa israeliani ritengono che Hamas stia cercando una escalation nel sud rigettando, rendendo così infruttuosi, gli sforzi di mediazione egiziana per un cessate il fuoco.
Israele, quindi, si sta preparando per una possibile escalation che potrebbe tradursi in una grande operazione dell’IDF a Gaza, il Governo si è riunito a Gerusalemme per tre ore nel pomeriggio di lunedì per valutare la situazione.
Il ministro della Difesa Moshe Ya’alon e IDF Capo di Stato Maggiore Benny Gantz sono stati riuniti, successivamente, presso la sede dell’IDF a Tel Aviv il per discutere le future mosse al fine di combattere l’intensificarsi degli attacchi terrorstici nel sud, in Cisgiordania, a Gerusalemme e nelle città arabe all’interno di Israele. E’ ormai necessario aumentare le operazioni dell’IDF in conformità con gli attacchi di Hamas e altre organizzazioni terroristiche.
L’IDF ha già intensificato la sua attività nella Striscia durante la notte, attaccando 14 obiettivi terroristici e uccidendo due terroristi, altri sette membri di Hamas sono stati rimasti uccisi nel tentativo di scavare un tunnel sotto la città meridionale di confine di Rafah tra Striscia di Gaza ed Egitto.
Funzionari della difesa hanno notato una discrepanza tra le dichiarazioni dell’ufficio politico di Hamas e le operazioni della sua ala militare: mentre l’ufficio politico di Hamas segnala che non è interessato ad un’escalation, la sua ala militare, Izz ad-Din al-Qassam continua ad agire in modo aggressivo contro Israele.
La valutazione israeliana è che l’ala militare agisca per rabbia e intenda approfittare dell’indignazione generale dei palestinesi a seguito dell’assassinio di adolescente palestinese, Mohammed Abu Khdeir, avvenuto a Gerusalemme Est la scorsa settimana e i cui autori sono stati consegnati nelle mani della giustizia israeliana. L’ex capo dello Shin Bet Avi Dichter ha dichiarato il lunedì alla stampa che Israele deve accettare di dover spazzare via la minaccia di Hamas da Gaza.
Secondo quest’ultimo Israele deve ora concentrarsi sulla distruzione della capacità militare di Hamas nella Striscia di Gaza, queste le sue parole:” Questa non sarà un’operazione di tre settimane come Piombo Fuso e neanche una di otto giorni come pilastro della Difesa. Ci vorrà più di un anno. Questa è una mossa che non possiamo evitare. Anche se non possiamo distruggere l’ideologia si può distruggere una organizzazione terroristica”. Parole sagge, mi permetto di aggiungere.
Intanto, lunedì pomeriggio è circolata la notizia che a Modiin, a nord-ovest di Gerusalemme, un bambino ebreo è stato rapito, la notizia è stata successivamente smentita col ritrovamento del bambino, illeso, ma non è ancora chiaro cosa sia avvenuto.
Pare, secondo testimoni, che un bambino che indossava la kippah sia stato fatto salire con la forza su un pick-up guidato da due cittadini arabi, l’area è stata isolata e successivamente il bambino è stato ritrovato.
Non si esclude, stando ad alcune fonti delle forze di polizia, che cittadini arabi si infiltrino all’interno delle cittadine di confine allo scopo di effettuare “falsi rapimenti” per testare i tempi di reazione della polizia creando così un vero e proprio clima di tensione.
Alle 20:00 italiane di lunedì (le 21:00 a Gerusalemme) le sirene hanno ripreso a suonare in tutto il sud di Israele e, secondo il gabinetto della sicurezza israeliana, vi è alta probabilità che i lanci dei missili da Gaza potrebbero interessare anche le regioni centrali dello Stato di Israele.
Gian Giacomo William Faillace