“E’ presente ovunque, a parlare non di Milano, ma di tematiche che non riguardano il Consiglio Comunale e narrate in maniera assolutamente faziosa, descrivendo una realtà dei fatti che non corrisponde al vero”. Esordisce così Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, riferendosi al Sindaco di Milano. Sarà un intervento che scombussolerà non poco il corso del Consiglio di lunedì 3 aprile.
Al consigliere Truppo la definizione “famiglie arcobaleno”, di cui si riempie la bocca la sinistra, Beppe Sala per primo, non piace e il motivo suona quasi inaspettato, ma anche oggettivamente giusto: “se una famiglia deve essere uguale alle altre, non deve neanche essere etichettata”. Truppo, insieme ai suoi colleghi, si chiede come sia possibile descrivere il nostro Paese come una realtà che priva i bambini dei diritti essenziali. Ha le idee chiare il consigliere di FdI e, in aula, tuona che la tutela di un bambino, che deve essere prioritaria su tutto, non può essere delegata allo sportello dell’anagrafe. L’intervento passa anche per la questione relativa alla tanto discussa libertà surrogata.
E’ già scaduto il tempo a sua disposizione quando Truppo racconta del male che Sala sta facendo alla sua città, disegnando una realtà che non corrisponde al vero. E’ al termine di questo intervento infuocato che il primo cittadino si alza e abbandona la sala, sala che, da quando è stato rieletto, ha frequentato sporadicamente.
Ancora una volta viene dimostrato come alla destra, soprattutto quando si trova in una condizione di minoranza, venga negato qualsiasi tipo di ascolto e di confronto. Ancora una volta Beppe Sala ha preferito la vetrina di Bruxelles alla sua Milano, ancora una volta non c’è stato spazio per un dibattito sano e costruttivo.
Redazione