di Susanna Russo
Il Consiglio Comunale di lunedì 31 Maggio esordisce con gli Articolo 21. La consigliera Tosoni (PD) porta alla luce il problema della carenza dei medici di base, problematica diffusa in tutto il Comune, ma in questo momento in modo particolarmente critico presso il Municipio 6 (Giambellino). La consigliera del PD fa notare che ci troviamo davanti ad un impoverimento sanitario. Ad aggravare la situazione il fatto che ultimamente i medici di base si siano ritrovati ad avere a che fare con una serie di incombenze impreviste, ma la pandemia non ha fatto che portare a galla una situazione di fragilità. La soluzione, chiarisce Tosoni, non può certamente essere di aumentare il numero di pazienti per medico, perché questo non farebbe che compromettere la qualità del servizio. “La situazione è insostenibile”, conclude la Consigliera, preoccupata anche per gli anziani costretti a percorrere distanze chilometriche per usufruire di un servizio a loro dovuto.
È poi il turno di Sollazzo (Gruppo Misto) che parte dal presupposto che ormai non siamo più negli anni della “Milano da bere”, ultima testimonianza di ciò i recenti avvenimenti di delinquenza e violenza avvenuti in Colonne lo scorso weekend. Sollazzo però non se la sente di giustificare questa situazione tirando in causa la frenesia post “clausura” e fa notare come la microcriminalità nella nostra città imperversi da molto prima della pandemia. Il Consigliere si dice dispiaciuto che ad oggi queste situazioni si presentino anche nelle zone più centrali, testimonianza storica di Milano. Il Consigliere di Gruppo Misto, tra le tante soluzioni possibili, ritiene inevitabile che le zone in questione vengano tenute sotto controllo da piccoli presidi permanenti.
Il consigliere D’Alfonso sembra poco interessato ad esporre le sue argomentazioni, quanto più a far notare il suo sdegno per le modalità con qui viene tenuta questa prima parte di Consiglio. “Continuiamo a fare dei Consigli senza riuscire a dibattere di politica. Non è possibile che gli Articolo 21 vengano affrontati con questo spirito dilettantistico”, esordisce D’Alfonso, aggiungendo che questa prima sessione sembra ormai limitarsi ad uno “sfogatoio” senza replica. Il Consigliere conclude il suo intervento dichiarando che, essendo questo il suo ultimo anno di Lavori in Consiglio, si ritrova rammaricato di assistere a questo triste tramonto, e ancor di più di non essere riuscito a sollecitare un salto qualitativo.
Il consigliere Forte viene toccato dalle parole di D’Alfonso, e si dispiace di come l’attuale Maggioranza non abbia fatto che proseguire su una china discendente intrapresa da ormai diverso tempo. È il ritratto di una realtà tragica quello che, secondo Forte, sta dipingendo l’Amministrazione. Il Consigliere si scaglia poi contro l’Assessore Galimberti, per lamentare la gestione delle scuole d’infanzia in tempo di pandemia. Secondo Forte, l’unico obbiettivo della Giunta è quello di “far cassa” per rimanere in linea con i bilanci.
Barberis (PD) ritira fuori la questione dello Stadio di San Siro, e spiega che l’attesa nel concretizzare la realizzazione del nuovo stadio, con area attigua, da parte dell’Amministrazione, è dovuta alla necessità di ricevere maggiori garanzie finanziarie dal club nerazzurro, al momento fortemente indebitato.
De Chirico (FI), con il suo intervento, si augura che Giunta e Prefettura si accordino per far sì che la categoria degli artisti di strada torni a lavorare in sicurezza. Il Consigliere di Forza Italia ricorda inoltre dei vari richiami che si è ritrovato a fare alla vicesindaco Scavuzzo perché si proceda a controllare le autorizzazioni di locali, bar e ristoranti che si allargano con sedie e tavolini esterni più del dovuto, causando anche problemi di sicurezza; nel frattempo, specifica De Chirico, ci sono ristoratori che stanno ancora attendendo i permessi per occupare lo spazio esterno ai loro locali.
Quando prende la parola il consigliere Marcora (FdI), parla dei Giardini di Largo Marinai d’Italia, dove la bocciofila è diventata “un dormitorio a cielo aperto di persone che vivono sulla strada”. Marcora sentenzia che per risolvere la situazione sia necessario l’intervento dei servizi sociali e che sia importante tutelare la sicurezza dei cittadini, costretti ad assistere ad uno scenario di degrado e aggressività.
De Pasquale (FI) manifesta il suo sdegno per il sabato sera di festa in Piazza Leonardo Da Vinci. Il Consigliere di Forza Italia racconta di assembramenti tra circa 1000 persone e vendita in nero di superalcolici. Ad organizzare l’evento le Brigate Lena-Modotti, a detta del consigliere, molto legate a Sindaco e Maggioranza. “Siete doppiopesisti: questi sono evasori fiscali, devastano il verde di Piazza Leonardo da Vinci, costituiscono una concorrenza sleale per i locali di zona e voi fate in modo che vengano esentati dal rispettare la legge”, conclude perentorio il Consigliere.
La stessa rabbia si evince dalle parole del consigliere De Corato (FdI), che lamenta il fatto che, nonostante si sia prossimi alla “zona bianca” e alle riaperture di tutti i tipi di attività, il Consiglio non si riunisca ancora in una modalità degna dell’istituzione. Il Consigliere di Fratelli d’Italia ritorna poi sulla questione sicurezza: “secondo voi è una città sotto controllo questa?! Al contrario è una città dove si può fare quello che si vuole, partendo dalle Colonne e dalla Loggia dei Mercanti, fino alle periferie.”
Il consigliere Giungi (PD) si sposta su tutt’altro argomento e ricorda la tragica condizione dell’avvocato iraniano Nasrin Sotoudeh, che nel 2018 è stata condannata a 148 frustate pubbliche e 33 anni di carcere per aver difeso delle donne che manifestavano per i diritti civili e politici. “Le accuse rivolte all’avvocato sono pretestuose e false”, continua il consigliere del PD, spiegando che nel frattempo l’avvocato iraniano ha preso il Covid e per lei sono stati disposti i domiciliari, durati giusto il tempo della degenza; dopo poco infatti Nasrin Sotoudeh è stata condotta in un altro carcere di massima sicurezza, dove ora si trova in pericolo di vita anche per gli strascichi del virus. La donna anni fa ha ricevuto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero e 2 anni fa il Consiglio Comunale di Milano le ha attribuito la cittadinanza onoraria. Per questo motivo Giungi conclude: “è necessaria da parte del comune di Milano la mobilitazione per chiedere la scarcerazione della cittadina milanese”.
A concludere gli Articolo 21 è l’intervento di Pagliuca (FI) che, riferendosi alla difficile viabilità automobilistica della città, dichiara con forza: “non ho mai visto un’Amministrazione più orientata sulla fascia ricca rispetto alla fascia debole. Tutto ciò che viene fatto è consentire, a chi se lo può permettere, di muoversi in bicicletta, mente i poveri, costretti a lavorare, sono massacrati.
Prima di spostarsi sui debiti di bilancio, la parola passa alla’Assessore Filippo Del Corno, che risponde ad alcuni Consiglieri. Tra le varie repliche vi è quella rivolta al consigliere De Corato: “Io ricordo la Milano fuori controllo, quella del 2003, quando gli omicidi volontari annui superavano i 30 casi, dato che faceva sí che Milano fosse terza in classifica, dopo solo Napoli e Bari”, dichiara l’Assessore alla Cultura, e continua sostenendo di ricordarsi bene anche la Giunta di quegli anni (riferendosi all’Amministrazione guidata da Bertinotti); “non so se De Corato la ricorda altrettanto bene”, conclude. La replica del Consigliere di Fratelli d’Italia si sente solo in lontananza, in quanto non viene data la possibilità di aprire un dibattito in merito: “voglio ricordare che il Sole 24 Ore nel 2020 ha riservato il primo posto per indice di criminalità proprio a Milano.”