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sabato, 16 Novembre, 2024

CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO (19 APRILE 2021): il degrado di San Siro e ore di sospensione della seduta

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di Susanna Russo

 

Il Consiglio Comunale di lunedì 19 Aprile si distingue dalla maggior parte dei consigli comunali per la sua frammentarietà e la quantità di tempo trascorso in stato di sospensione della seduta. Tutto inizia come di consuetudine, e la prima parte viene dedicata agli Articolo 21.  Gli interventi dei Consiglieri seguono la scia di quanto accaduto qualche settimana fa in Piazza Selinunte (quartiere San Siro), quando le Forze dell’Ordine sono dovute intervenire per arginare la piccola rivolta aizzata dal rapper emergente Neima Ezza, che ha coinvolto 300 ragazzi nella realizzazione di un video musicale. Questo fatto non è che un esempio dello stato di disagio sociale che caratterizza il quartiere in questione.

Comincia la Consigliera D’Amico (PD) indignandosi per una dichiarazione di Angelo Sala, Presidente di Aler, rilasciata al Corriere della Sera. Aler è l’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale che detiene un buon numero delle palazzine popolari a Milano, tra cui quelle di San Siro, e il presidente Sala riconduce al Comune di Milano la responsabilità del degrado e dell’alto tasso di occupazione abusiva delle abitazioni della zona. La Consigliera del PD rilancia le accuse ad Aler stessa, che non si occupa di fare accurate indagini per capire quante siano le abitazioni occupate, e all’amministrazione di Regione Lombardia, che, a suo dire, non si è mai impegnata per gestire in modo migliore queste situazioni.

Interviene sulla questione il consigliere Mascaretti (FdI), che invita la consigliera D’Amico a “guardare prima in casa propria”, e a concentrarsi in primo luogo sulle case popolari amministrate da MM, ossia dal Comune di Milano. Nella maggior parte di queste abitazioni infatti la situazione è disdicevole: gli ascensori, dove ci sono, spesso non funzionano, così come gli impianti di riscaldamento, che se non lasciano i condomini al freddo, funzionano giorno e notte senza tregua, provocando danni agli inquilini, ma anche un ingente spreco energetico, alla faccia, dice Mascaretti, delle politiche sociali e “green” del nostro Sindaco.

Il consigliere di Fratelli d’Italia fa notare come i cittadini, anche in questo caso vengano abbandonati a loro stessi, non solo in queste situazioni specifiche ma, anche più generalmente, durante tutta la fase pandemica. Il Consigliere ricorda dei 3.000.000 di euro che i cittadini milanesi hanno raccolto e donato alla città in stato di emergenza, e che giacciono ancora nel cassetto.

Il consigliere Forte, riprendendo la questione San Siro dichiara che fatti del genere debbano costituire un’occasione per ripensare alle periferie, senza fare progetti grandiosi, che finiscono sempre per scontrarsi con la realtà, ma attraverso realizzazioni che rispondano ad esigenze specifiche. Il consigliere Rizzo racconta di vivere a San Siro da 60 anni, e di come di quella zona, nel corso del tempo, si sia fatto un contenitore di elementi di disturbo e disagio sociale, e sostiene che accorgersene solo adesso non serva a nulla.

Anche la consigliera Molteni (Lega) interviene sull’argomento, e parla di “guerriglia urbana senza giustificazioni” e di vere e proprie “invasioni barbariche”. La Consigliera della Lega spiega come la presenza di un così ingente numero di stranieri crei problematiche legate alla convivenza civile con gli autoctoni e sentenzia che per integrarsi sia necessaria la volontà di farlo. Aggiunge inoltre che si sarebbe aspettata di più da una Sinistra che parla tanto di mix etnico-culturale, mix che viene reso impossibile se è maggioritaria la presenza islamica o comunque straniera. Molteni, per chiarificare ancora di più il suo discorso, conclude dicendo che i modi di fare e di vivere della componente straniera, sono molto differenti da quelli della componente autoctona e che, per questo motivo, “dare una casa” non basta.

L’ultima ad esprimersi sulla questione è la consigliera Bedori (M5S), che si dice stanca “dei vari balletti di scarico delle responsabilità gli uni sugli altri” e con una certa insofferenza dichiara che sia stato il centro, con i suoi loft da migliaia di metri quadrati, a creare le periferie. Chiarisce anche lei che sia necessario risolvere il problema dall’origine, ma tiene anche a puntualizzare che la scuola di Via Paravia (quartiere San Siro) sia frequentata solo da studenti figli di immigrati.

Finita l’esposizione degli Articolo 21 è tempo di continuare con gli emendamenti relativi al bilancio preventivo. I Consiglieri devono a questo punto far fronte ai problemi tecnici che non permettono il regolare utilizzo dell’applicazione sulla quale si riuniscono, e della chat che consente loro di esprimere il voto.

Per queste disfunzioni il Consiglio viene temporaneamente sospeso, e il presidente Bertolè dà appuntamento ai capigruppo su un’altra videochat per stabilire le priorità delle sedute successive.

La sospensione dura a lungo e, alla fine di questa, si decide di terminare il Consiglio. Il Presidente si auspica che il tempo che intercorrerà da quel momento fino al Consiglio di giovedì 21 Aprile serva anche a trovare un’intesa tra i gruppi, così da rispettare i tempi di presentazione del Bilancio redatto dall’Assessore Tasca. Il consigliere De Chirico (FI) si auspica invece che questa seduta non venga certificata, in quanto sono stati di più i momenti di sospensione che quelli di dibattito.

Ribatte la consigliera Censi (PD), accusando il Consigliere di Forza Italia di demagogia e populismo, e ritenendo inaccettabile la sua proposta.  La consigliera del PD viene rassicurata da Bertolè che dichiara di non aver nemmeno preso in considerazione la proposta del consigliere De Chirico, dal momento che, una volta registrate, le presenze al Consiglio non possono più essere ritirate.

Conclude De Chirico chiarendo che la sua non sia demagogia, ma che, dal momento che in questa seduta i consiglieri siano stati connessi appena 2 ore, almeno per quanto lo riguarda, per onestà preferisce essere considerato assente.

 

 

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