di Susanna Russo
Il Consiglio Comunale di giovedì 11 Marzo si apre con un minuto di silenzio volto alla commemorazione di un personaggio politico che ha fatto la storia, Carlo Tognoli. Fu prima assessore e poi sindaco di Milano, e per questo motivo il Consiglio lo ricorda con grande affetto, stima e riconoscenza. La sua carriera politica continuò e Tognoli raggiunse il Parlamento, ma non mancò mai di far sentire la sua vicinanza e il suo supporto all’amministrazione comunale. Queste sono le parole con cui il Presidente del Consiglio Comunale, Lamberto Bertolè, e molti dei consiglieri, hanno onorato la memoria dell’ex sindaco di Milano, il più giovane della storia. Si è ricordato inoltre il suo impegno in ambito culturale, egli infatti intuì l’importanza strategica del Teatro, e anche in ambito ambientale.
Già a partire da questa commemorazione però, gli animi dei consiglieri si scaldano, c’è chi vorrebbe venisse effettuata “un’operazione verità”, e che, attraverso figure politiche come quella in questione, venisse restituita dignità anche al PSI (De Pasquale,De Chirico), e chi invece tiene a precisare che è necessario scindere il ruolo che Carlo Tognoli ebbe nel panorama politico italiano dalle attività svolte dal suo partito di provenienza, il Partito Socialista Italiano (Rizzo). Ciò che sembra mettere d’accordo maggioranza e minoranza è la nostalgia per un Sindaco sempre presente nelle vicende amministrative della sua città, e soprattutto sempre presente ai Consigli Comunali; discorso questo che sembra andare a discapito del sindaco attuale. Ultimato il momento commemorativo, si apre un Consiglio che sembra, più del solito, offrire uno spaccato di vita quotidiana all’interno delle mura domestiche, meno istituzionale e più umano.
La consigliera Arienta (PD) prende la parola con il figlio neonato tra le braccia. È indignata per il poco preavviso con cui, in Lombardia, siano state nuovamente chiuse le scuole, e dichiara a gran voce di vergognarsi di essere cittadina lombarda; a questo punto il figlioletto sprigiona la sua, di gran voce, e la consigliera è costretta a terminare l’intervento. Le dà manforte la consigliera D’Amico (PD) che, riferendosi anche ai ritardi in ambito vaccinale, sostiene che Regione Lombardia debba essere commissionata per il bene dei lombardi.
Replica la consigliera Sardone (Lega), che lancia una frecciatina legata alla poca professionalità della collega della maggioranza che non si fa problemi a rendere partecipe il figlio agli appuntamenti istituzionali online, e dichiara di non vergognarsi di essere milanese, anzi lo rivendica, si vergogna invece del suo Sindaco. A dare sostegno alla sua collega questa volta è Abbiati (Lega) che, riguardo la situazione vaccini, sostiene che i cittadini non possano essere vaccinati con l’aria, che i vaccini utilizzati fino ad ora corrispondano all’80% di quelli a disposizione, e che nel momento in cui si muovono critiche riguardanti la loro somministrazione, si contesta non tanto la Regione, quanto l’agenzia Aria, responsabile della somministrazione dei vaccini in Lombardia, ed i suoi operatori sanitari, assunti tramite concorso pubblico.
Interviene in seguito la consigliera Bedori (M5S), che racconta la situazione di terrore vissuta nella zona di Porta Venezia. Riporta, con queste parole, un caso su tutti: “quindici ragazzi di colore si sono stabilizzati presso i Bastioni, fermano i ragazzini per rubar loro il cellulare, e in caso di resistenza non tardano a passare alle maniere forti. La consigliera si lamenta così dell’incapacità da parte di Giunta e Sindaco, a rimettere ordine.
Il consigliere De Corato (FdI) ritorna sulla questione riguardante l’Area C e si chiede se, ora che la Lombardia trotta nuovamente verso il rosso, ci si degnerà di disattivarla nuovamente, o se si preferisca continuare a “mettere mano alle tasche dei cittadini”.
I consiglieri Bastoni (Lega) e Sardone presentano una domanda a risposta immediata riguardo la tutela dei tassisti, categoria altamente penalizzata dalla situazione pandemica, e su come verranno utilizzati i fondi a loro destinati. La risposta di Granelli non soddisfa la consigliera Sardone, che si dice esterrefatta davanti alla continua impreparazione dell’Assessore.
Il Consiglio si conclude con alcune mozioni tra cui quella dei consiglieri Sollazzo e Mascaretti (FdI), contro l’utilizzo del 5G, o più precisamente, volta a tutelare il più possibile i cittadini e l’ambiente dai possibili danni provocati dai sistemi innovativi. La mozione è molto articolata, così come la risposta dell’Assessore Cocco, che ringraziando i consiglieri per le ricerche svolte pedissequamente, rassicura che, in particolar modo in Italia, vengono adottate tutte le cautele necessarie, e così dicendo respinge la mozione.
La votazione da parte dei consiglieri viene comunque rimandata al fine di elaborare dei contenuti più precisi ed efficaci in merito al 5G e le cautele da prendere in merito.