di Angelo Portale
Rabindranath Tagore fu poeta, filosofo e drammaturgo bengalese. Visse tra il 1861 e il 1941. Nel 1913 gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura. Fu il primo scrittore non occidentale a riceverlo.
È da anni che lo leggo e lo rileggo anzi, lo medito. Sempre, dai suoi scritti, ricevo gioia, freschezza, maggior legame con la natura e con Dio.
Chi volesse approfondire sulla sua vita può trovare molte notizie sul web.
Oggi qui io voglio soltanto proporvi alcuni dei suoi versi che a me sono piaciuti moltissimo e che spero possano donarvi qualche emozione positiva.
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«Al cospetto della mia vittoria
chino la testa: così vedo
tutta la mia debolezza».
«Nella vita non c’è speranza di evitare il dolore: che tu possa trovare nell’animo la forza per sopportarlo».
«Tengo invano
quanto tengo per me;
poiché io non resterò,
anche quello perirà.
Rimarrà solo quello
che lascerò a tutti:
non s’inabisserà con me,
tutti lo serberanno».
«Le onde di lacrime del dolore fanno emergere perle preziose da inaccessibili profondità».
«Quando stanco
siederò lungo la strada
e stenderò il giaciglio sulla polvere,
possa io ricordare
che ho ancora tanta strada da fare».
«Nel grande spazio che divide due anime tutto è silenzio, le parole non trovano posto».
«Nel possesso
si spegne la luce
dei miei desideri».
«Fra gli affanni e le pene della vita,
questo messaggio dei saggi
brilla lucente nel mio cuore:
“L’Immortale si manifesta in gioia”.
Mostrar l’inverso è solo ingegno vano,
cercando di sminuire il Grande.
Colui che vede la Verità Suprema
oltre il Tempo e lo Spazio, nella sua interezza –
sol per lui la vita ha un senso».
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Felice lettura a tutti!
Grazie mille Angelo, sono frasi bellissime, vanno meditate senz’altro perché sicuramente ci aiuteranno nel prosieguo di questa nostra esistenza terrena, buona serata