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giovedì, 21 Novembre, 2024

#conosciiltuosguardo. Se pensi bene stai bene. Se pensi male stai male

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[…segue…]

I nostri pensieri influenzano in modo forte, positivamente o negativamente, le nostre emozioni e, di conseguenza, i nostri stati d’animo (combinazione di emozioni e pensiero-interpretante).
Il pensiero compulsivo che costantemente rimugina su situazioni negative genera emozioni dolorose che a loro volta attirano l’attenzione mentale in un circolo vizioso che è deleterio sia da un punto di vista psicologico, sia da un punto di vista fisico (malattie psicosomatiche). 
In qualche modo è come se fossimo dei magneti: attiriamo l’essenza di ciò che pensiamo, reagiamo producendo emozioni della stessa essenza dei pensieri, generiamo e attiriamo circostanze (causate dalle nostre azioni a loro volta influenzate dalle emozioni e dagli stati d’animo) sempre della stessa essenza di ciò che pensiamo e sentiamo.
Lo ribadiamo: i pensieri hanno un effettivo potere sulla nostra realtà interna e sulla nostra realtà esterna. 

Possiamo sempre decidere di pensare diversamente quando ci accorgiamo di sentirci turbati. Di solito è perché, senza rendercene conto, stiamo dando troppa attenzione a pensieri “non positivi”. Decidendo intenzionalmente di pensare pensieri la cui essenza sono la serenità, la gioia, la pace, possiamo influenzare in primis il nostro stato emotivo e un po’ per volta diventare capaci di gestire in modo diretto ed efficace il nostro stato d’animo, la nostra energia mentale, le nostre azioni, le abitudini, le circostanze. 

In qualche modo noi “riceviamo” (per lo meno nell’essenza) quello che stiamo pensando. Sapendo ciò, possiamo decidere di avere più interesse nello scegliere di indirizzare il pensiero in modo intenzionale verso contenuti che hanno più a che fare con “essenze positive”. «Le emozioni sono una manifestazione fisica» che ci indica se ci stiamo facendo del bene o del male con i pensieri. 

Sapersi ascoltare può essere una presa di coscienza molto valida per diventare capaci di agire di conseguenza sul pensiero, visto che non è facile monitare quest’ultimo costantemente e visto che spesso il rimuginìo mentale può generarsi in automatico e svilupparsi senza coscienza-attenta. Inoltre, essendo anche condizionato da convinzioni limitanti e quindi depotenzianti, da credenze erronee, da bassa autostima, paure e stress, ascoltarsi, appunto, può risultare efficace per poi risalire alle origini del tipo di pensieri e prendere consapevolezza di tutto ciò che appartiene al passato e che continua a coinvolgerci e condizionarci negativamente. 

Possiamo usare le nostre emozioni come una sorta di sistema di guida per “accorgerci” consapevolmente di cosa stiamo creando tramite i pensieri. Quando non siamo sereni, di solito e fondamentalmente, è perché stiamo dando troppa attenzione a pensieri negativi. Quando siamo sereni, entusiasti, gioiosi, è perché stiamo dando attenzione a pensieri positivi. 

«Se vuoi cambiare la tua vita e renderla più fedele a chi sei veramente, e sei un capolavoro, devi modificare la tua idea di realtà», scrive Joe Dispenza nel testo che stiamo analizzando. E ancora: «Finchè non muti il tuo modo di considerare la realtà, i cambiamenti saranno sempre casuali e transitori. Perché le cose accadano, e per ottenere risultati duraturi, devi ristrutturare il tuo modo di pensare. Per farlo, dovrai essere aperto e accogliere una nuova interpretazione della realtà e della verità». 

[…continua…]

di Angelo Portale

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