di Angelo Portale
Il mite non è il codardo né il vile. Non è colui che dice sempre di sì per mantenere una facciata di bontà. Non è colui che non sa dire di no per debolezza di carattere.
Nel Vangelo, Gesù dà una definizione di sé: «Mite ed umile di cuore». Egli è mite perché il suo cuore è pieno di compassione (patire-con) verso il prossimo, soprattutto verso quelli che sono oppressi, schiacciati dal peccato, senza una speranza. Gesù è mite perché sa vedere l’essenziale, ciò che in un dato momento è fondamentale per l’altro, sapendo posticipare ciò che in quella data situazione è secondario. Di fronte ai peccatori era mite, dolce, perché sapeva che la cosa essenziale, in quel momento, fosse che loro si sentissero innanzitutto amati e accolti. Solo dopo diceva: «Ora va e non peccare più».
Il Vangelo recita: «Beati i miti perché avranno in eredità la terra». Il biblista don Fabio Rosini dice: «Il mite è colui che in caso di scontro sceglie di essere mite, lascia quella terra perché ne ha una migliore: […] L’ira, lo scontro, la vendetta, nascondono invece un inganno, un falso scopo, la sopravvalutazione di un bene per il quale si lotta». Potremmo allora chiederci: ma quali sono le cose che veramente contano? Per cosa stiamo lottando? Dovremmo farlo soprattutto nei momenti in cui entriamo in conflitto per aspetti che sono veramente poco importanti o banali addirittura. Quante volte nelle famiglie o nelle coppie si finisce per odiarsi o separarsi perché si cade nella trappola di cose non essenziali troppo
sopravvalutate? Il mite, per concludere, non è timoroso dello scontro. La sua battaglia è per le cose che veramente contano. Egli è uno che ha consapevolezza di quale è la vera ricchezza; sa quanto è ricco! Ciò che possiede, il suo dolce rapporto con Gesù, nessuno può toglierglielo! Chi spesso dice: “Ma io ho ragione!”, quasi mai sta nella pace. A che serve avere ragione? A me viene da dire: “Hai ragione se ami, non se hai ragione. Hai ragione se perdoni, non se hai ragione”. Chi ha veramente ragione, cioè sa usare la ragione nel suo significato più alto possibile, sa perdonare, sa essere mite, sa lottare per ciò che conta veramente e contro tutto ciò che non è essenziale ma cerca di catturare la sua attenzione. Il mite è colui che ha discernimento. Beati i miti, allora. Perché sanno quali sono le vere ricchezze.
Fantastico, grazie Angelo: durante un crescente conflitto in famiglia – di quelli dove ognuno lotta x affermare se stesso su cose di poca importanza – mi sono seduta improvvisamente per leggere questo articolo che avevo intravisto ….
E tutto si è fermato.
Che lo Spirito Santo ci soccorra in questi momenti ricordandoci questa beatitudine.
Buona domenica