di Angelo Portale
La prima lettura di questa domenica è tratta dal Libro della Sapienza. Possiamo considerarla una raccolta di versetti affermativi e non, sulla volontà di Dio rispetto alla creazione e all’uomo. Affronta anche la questione del male e dell’immortalità. Ecco di seguito il testo.
Sapienza 1:13-15. 2:23-24. 13 […] Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. 14 Egli infatti ha creato tutto per l’esistenza; le creature del mondo sono sane, in esse non c’è veleno di morte, né gli inferi regnano sulla terra, 15 perché la giustizia è immortale. 23 Sì, Dio ha creato l’uomo per l’immortalità; lo fece a immagine della propria natura. 24 Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.
Mi sento di dire che questi versetti non avrebbero neanche bisogno di chissà quali spiegazioni. Possono essere presi così come sono e accolti alla lettera; creduti e meditati. Sono affermazioni teologiche che riguardano l’azione di Dio cioè noi, che siamo l’effetto di tale azione amata e voluta, l’esistenza della morte intesa anche come “male” e quella di una creatura, il diavolo, colui che divide. Sono affermazioni da prendere e da credere, da far diventare il fondamento della nostra fede, il basamento su cui costruire o ricostruire la nostra vita quotidiana per restare saldi nelle tempeste.
Mi limito a dire solo alcune cose brevissime.
- Al principio della creazione c’è il bene, non il male. Di ciò che ha creato Dio, in sé, nulla è male. Quindi attenzione a vedere il male o il demonio ovunque.
- Per quanto possa essere drammatica, l’esistenza, il male non avrà mai l’ultima parola.
- Tutto ciò che porta vita o alla vita, viene da Dio, il resto non viene da Lui. È un accidente che bisogna accettare con pazienza o non causare.
- La nostra anima, una volta creata, è già immortale, cioè eterna. Ciò che muore è solo il corpo.
- Esiste il diavolo. È un angelo decaduto, una creatura spirituale che per quanto possa essere potente non è onnipotente. La sua azione non è voluta da Dio ma misteriosamente permessa.
- Esiste il male. È un mistero. Ce l’ho insegna il libro di Giobbe e la morte di Gesù in croce. Quello che noi possiamo fare è accettare con pazienza e fiducia ciò che non possiamo cambiare e camminare sulla strada verso una sconfitta tendenziale dei nostri peccati. Non però come chi evita i peccati per paura di andare all’inferno ma come chi li evita per amore a sé stesso, agli altri a Dio.