di Angelo Portale
Quando un alunno, come persona, si sente accettato incondizionatamente, può intraprendere un serio cammino verso la sua realizzazione e vivere in termini esistenziali. Vivere così significa avere un atteggiamento sereno, aperto e di accettazione nei confronti dell’esperienza, in poche parole: non difensivo. Egli non ha bisogno di proteggersi perché non sente ostile quanto gli accade e, visto che non sente minaccioso quanto gli accade, non ha necessità di difendere l’integrità del suo Sé per cui non razionalizza in modo distorto le percezioni.
Questa serena e totale apertura alla propria esperienza, senza meccanismi di difesa che filtrano e distorcono la realtà, rende ogni momento della vita qualcosa di meravigliosamente nuovo. Non essendoci censure né rigidità, l’individuo può scoprire e scegliere le giuste regole di condotta dall’esperienza stessa e, nello stesso tempo, imparare a conoscere e a gestire le proprie emozioni in modo equilibrato ed autonomo. Aumenta anche la capacità di adattarsi alla vita e la personalità si struttura in modo fluido. Egli non teme così nessun sentimento, non è ostile alle novità, si impegna fino in fondo nel processo di diventare se stesso, sa di essere profondamente sociale, si rende conto che questo è il modo migliore per vivere e lo sceglie per sé.
A riguardo, scrive Carl Rogers: «[…] è il tipo ideale di persona che si rinnova continuamente in quanto escogita sempre nuovi modi di apprendere ogni volta desiderosa di esplorare sempre di più il suo spazio interiore». E ancora: «[…] una persona sulla quale si può fare totale affidamento in quanto è realistica, impegnata costantemente a valorizzarsi, bene integrata dal punto di vista sociale e capace di esprimere in ogni occasione un comportamento appropriato; una persona creativa e quindi non facilmente prevedibile nelle sue specifiche manifestazioni comportamentali; una persona, infine, che si trasforma e si sviluppa incessantemente, sempre protesa alla scoperta di se stessa e di ciò che di nuovo c’è in lei istante per istante».
Non bisogna però dimenticare che «[…] ogni serio processo di maturazione personale è inscindibile da un certo grado di disorganizzazione seguito da una ristrutturazione della personalità a un livello più alto». Malgrado dunque la tendenza della persona verso la realtà sia molto forte, malgrado il suo livello di realizzazione sia abbastanza alto, non manca il normale travaglio interiore, necessario e corrispondente ad ogni forma di vera trasformazione interna.