25 anni di carcere, questa è la pena comminata dalla Corte d’Assise di Parigi al principale responsabile del genocidio, avvenuto vent’anni fa in Ruanda, Pascal Simbikangwa. Ex comandante dell’intelligence ruandese, Pascal Simbikangwa, oggi 54enne e paraplegico è stato riconosciuto colpevole dei reati di genocidio e complicità di crimini contro l’umanità.
Circa 800.000 persone sono state uccise tra aprile e giugno 1994, quando gli estremisti hutu massacrarono la popolazione di etnia Tutsi e Hutu moderati. La Francia ha fornito addestramento militare in Ruanda, prima del genocidio, per aiutare il governo del paese a respingere l’invasione di ribelli tutsi dalla vicina Uganda .
L’attuale governo del Ruanda ha detto che quel sostegno ha contribuito al ritardo nel perseguire i sospettati di genocidio sul suolo francese. Il governo del Ruanda ha sostenuto che la Francia ha bloccato l’avanzata del Fronte Patriottico Ruandese ( RPF ) nel giugno 1994 e ha permessoal l’estremista hutu di sfuggire alla cattura rifugiandosi nella Repubblica democratica del Congo e successivamente nell’isola di Mayotte, nelle Comore, dove è stato infine catturato dalle forze francesi.
Il caso contro Simbikangwa è stato promosso dal Collectif des Parti Civiles Pour Le Rwanda, un’associazione con sede a Reims, in Francia, prima di essere ripreso dai pubblici ministeri francesi. L’associazione ha depositato 25 cause contro ruandesi per genocidio e crimini contro l’umanità. Tra i testimoni contro di lui c’era Valerie Bemeriki, in collegamento video dal carcere di Kigali dove la giornalista congolese sta scontando l’ergastolo per istigazione al genocidio.
La Bemeriki era una giornalista della radio RTLM istituita in Ruanda nel mese di agosto 1993 e Simbikangwa era socio di capitale del’emittente radiofonica. Con la morte del presidente ruandese Juvenal Habyarimana, di etnia hutu, quando il suo aereo fu abbattuto il 6 aprile 1994, la radio di Simbikangwa è stata usata come catalizzatore per il genocidio.
Il giudice Leurent ha detto che ci sono stati legami particolarmente stretti, intellettuali ed emotivi tra Habyarimana e Simbikangwa e quest’ultimo ritennetene RPF responsabile dell’abbattimento dell’aereo presidenziale. Il presidente ha rappresentato un “padre ideale simbolico” per l’imputato, ha sempre sostenuto il giudice Leurent , citando le perizie degli psicologi nominati dal tribunale parigino.
La Bemeriki disse che aveva visto Simbikangwa la mattina del 7 aprile presso la stazione radio RTLM e che ha detto al direttore della stazione di trasmettere messaggi invitando la popolazione a dare la caccia ai Tutsi.
Gian Giacomo William Faillace