di Veronica Graf
Premettendo che nessuna dieta purtroppo protegge dal COVID-19, possiamo però aiutarci a mantenere la forma durante l’isolamento, in una fase di quasi totale sedentarietà.
Nessuna dieta è in grado di porci al riparo dall’infezione da Coronavirus, né di contenere i sintomi in caso di contagio. È necessario sgombrare il campo dei dubbi perché, sull’onda delle preoccupazioni, sono circolate (soprattutto in rete) alcune informazioni non supportate dell’evidenza scientifica. Al contempo, però, abbiamo imparato che le persone più fragili (comprese quelle in sovrappeso o obese) corrono un rischio più alto e che, in caso di infezione, questa progredisca verso le forme più gravi.
Questo aspetto, unito alla necessità di stare in casa, in spazi spesso ridotti per dedicarsi all’attività fisica, porta a dover comunque occuparsi anche della propria alimentazione per evitare che, finito l’isolamento ci si ritrovi a fare i conti con i chili di troppo.
Da qui l’idea della Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) di redigere una serie di consigli per affrontare il periodo di isolamento: come prima cosa è importante ridurre il consumo di bevande zuccherate e di altri prodotti ricchi di zuccheri, l’abuso di sale e di condimenti ricchi di grassi.
È bene consumare almeno cinque porzioni al giorno di frutta e verdura, fonte di minerali e vitamine utili a rafforzare le difese immunitarie e la protezione delle vie respiratorie. Meglio mantenere una regolare, seppur limitata attività motoria e cercare, se possibile, di esporre ogni giorno braccia e gambe al sole per 15-30 minuti per favorire la sintesi di vitamina D. La necessità di rimanere a casa può essere un’opportunità per dedicare maggiore attenzione e un po’ più di tempo alla preparazione di cibi più salutari e più gustosi. Sì alla dieta mediterranea.
Evitare di assaggiare durante la preparazione dei piatti e non mangiare in piedi, meglio apparecchiare ogni volta la tavola. Questo aiuta soprattutto i ragazzi ad avere un’alimentazione varia, ricca di frutta, verdura e legumi. Sarebbe meglio fare in modo che i bambini aiutino nella preparazione del cibo, questo eviterà la noia e i capricci rendendo più semplice mangiare ciò che si è scelto e si è aiutato a preparare .
In questo modo, secondo gli esperti, si può fare fronte all’aumento della sedentarietà che inevitabilmente accompagna un periodo come questo.