Il rischio, le sfide e le challenge, sono sempre più diffuse nel mondo dei giovani e dei più piccoli.
Piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok, nate per condividere momenti di quotidianità, ma anche come strumento pubblicitario e promozionale, entrano a far parte di un sistema complesso e pericoloso, come nel caso della piattaforma di TikTok, utilizzata soprattutto dai giovanissimi, che attraverso brevi frammenti di film, cartoni e coreografie, realizzano video da condividere con i propri coetanei, sfidandosi tra di loro.
Vince chi riceve più like e raggiunge più follower e in molti, da tutto questo, traggono anche guadagno.
La situazione però degenera quando si sente l’esigenza di andare oltre e di prendere parte alle cosiddette challenge, alcune di queste innocue, anche se per gli psicologi parlano comunque di situazioni di dipendenza, ma altre mettono a repentaglio la vita della persona che vi partecipano, ma anche di coloro che le stanno accanto.
Tra le challange più pericolose vi sono quelle che hanno provocato feriti e morti, così come nel caso della Fair Challenge, che consiste nel dar fuoco a un oggetto per poi giocare con le fiamme prodotte da esso.
Vi è poi la Blackout Challenge, che consiste nel legarsi una corda intorno al collo per vedere quanto si resiste. Questa sfida, tempo fa, ha fatto perdere la vita ad una bambina palermitana di soli 10 anni, trovata morta dai suoi genitori.
Un’altra sfida è la Silhouette Challenge, che attraverso un filtro, mette in evidenza le forme del corpo provocando così l’attenzione di persone potenzialmente pericolose.
La Train Surfing Challenge è risultata essere la più assurda di tutte: consiste nel salire sul tetto di un mezzo di locomozione, come un treno o un tram, per mantenersi in equilibrio, rischiando di rimanere fulminati dai cavi di alta tensione presenti sui mezzi o di cadere dal mezzo.
Pericolosa anche la Penny Challenge, che consiste nell’inserimento parziale del caricatore del cellulare nella presa elettrica, per poi porre sulla sua superficie delle monete, con lo scopo di generare scintille. La cosa più assurda di questa challenge è che a lanciarla è stata Alexa, sulla richiesta formulata da Amazon di proporre una challenge per divertirsi.
Ultima, ma non meno grave, è la BME Pain Olympics, che spinge i partecipanti a sottoporsi a delle vere e proprie torture che provocano forte dolore, con il fine ultimo di mettere alla prova la resistenza fisica del proprio corpo, anche attraverso l’ingerimento di alimenti dannosi per il corpo.
Genitori, scuole ed istituzioni lanciano l’allarme e richiedeno misure che tutelino gli uenti iscritti alla piattaforma in questione, che si difende dichiarando che il canale social è nato come gioco, diventa pericoloso se i ragazzi ne fanno unaltro utilizzo, e che devono quindi essere le famiglie ad avere la situzione sotto controllo.
di Daniela Buonocore