12 giugno 2018, Milano.
Da giorni ormai il tema ricorrente riguarda (ancora) l’immigrazione, nello specifico il dramma Acquarius. Prima di esprimere qualsiasi tipo di opinione in merito, facciamo qualche considerazione finale.
La nave Acquarius soccorre circa 600 migranti provenienti dalla Libia. L’imbarcazione, come si può notare dalle cartine nautiche, si trova a poca distanza da Malta. Dopo l’annuncio del Ministro degli Interni Matteo Salvini, viene inizialmente autorizzato lo sbarco a Malta. Il capitano rifiuta. Il Governo italiano ha offerto il trasbordo per le donne incinta e i minori. Il capitano rifiuta. Sono stati offerti viveri. Il capitano rifiuta. E’ stato offerto lo sbarco in Spagna. Ancora una volta, il capitano rifiuta. Questi sono fatti provenienti dal ministero e dall’ambasciata maltese. Passiamo dunque alle opinioni.
“La pacchia è finita”, questa è stata l’uscita di Matteo Salvini qualche giorno prima, certo il linguaggio è discutibile, ma la sostanza è una sola: basta con le politiche di accoglienza dei governi precedenti. Come dargli torto? E’ stato eletto proprio per questo, gli elettori della Lega lo hanno scelto per portare avanti una politica di rigore sul tema immigrazione. Di sicuro non possiamo dire che il ministro Salvini sia incoerente, poi che la sua decisione piaccia o meno è un altro discorso: ha semplicemente portato avanti la proposta politica che aveva promesso in campagna elettorale.
Si dice sempre di guardare prima “casa nostra”, ma scoprire altrove come si muovono fa capire che, probabilmente, Salvini non abbia poi così sbagliato. Nei pressi di Bardonecchia decine di immigrati attraversano le Alpi o a Ventimiglia le gallerie ferroviarie, trovando spesso la morte. Perché? Semplicemente l’idolo della sinistra italiana, Emmanuel Macron, ha chiuso le frontiere con l’Italia per non far passare i clandestini. Dunque, se la logica non è un’opinione, o sbagliano entrambi, o sia Macron sia Salvini hanno ragione. La Germania ha sì accolto, ma chi voleva lei, ovvero centinaia di profughi siriani, giovani che hanno una cultura sicuramente più vicina a quella Occidentale e che sono in possesso di titoli di studio (spesso universitari).
Possiamo sicuramente dire due cose alla fine: Matteo Salvini sta solamente mantenendo quanto promesso in campagna elettorale e che, se lo definite razzista, sappiate che lo stesso aggettivo lo dovreste usare anche per il Presidente francese e la Cancelliera tedesca.
Simone Tavola,
Redazione Milano.