Passaggio alla gestione in house dei circa 28.000 alloggi di edilizia popolare del Comune. E’ il “necessario segno di cambiamento” condiviso dalla maggioranza di palazzo Marino con la giunta, dalla quale si attende, forse già un atto di indirizzo che sancisca la scelta per le case popolari di Milano.
L’orientamento dell’amministrazione e’ stata illustrata dal sindaco Giuliano Pisapia, il vicesindaco Lucia De Cesaris e l’assessore al Demanio Daniela Benelli (presente, ma fra gli uditori, l’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino) ai rappresentanti di Pd, Sel, Federazione della Sinistra e Lista civica per Pisapia, assenti il radicale Marco Cappato e Raffaele Grassi di Valori per Milano.
Dopo la disdetta alla convenzione con il Comune inviata da Aler, e in vista della scadenza del rapporto il 30 novembre, palazzo Marino vuole organizzarsi per la gestione diretta del proprio patrimonio, considerando come prima opzione la possibilità di affidare la gestione tecnica, a partire dalla manutenzione e come stazione appaltante, alla partecipata Mm.
Una decisione, però, che trova le critiche dei sindacati inquilini perché “pregiudica una gestione unitaria delle case popolari milanesi” e “non può essere presa e comunicata senza indicare contestualmente le risorse disponibili, le finalità e la natura giuridica della nuova Società, nonché l’ambito e il modello gestionale”. Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini, Conia chiedono quindi al sindaco “prima di assumere decisioni definitive sulla gestione delle case comunali, di convocare un incontro urgente e di merito”.
Unanimi le critiche da parte dell’opposizione. Per Fabrizio de Pasquale, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, ha dfinito la decisione “un autentca follia”, secondo l’ex vicesindaco Riccardo De Corato “la gestione MM getterà nel caos 30.000 alloggi”, mentre per il liberale Manfredi Palmieri si tratta di “una decisione fai da te sbagliata e senza garanzie”. Fra i banchi dell’opposizione sono inoltre tutti concordi nel dire he a MM mancano know-how, maestranze, personale e organizzazione necessari per svolgere il compito che le si vuole assegnare.
La Critica