Nel febbraio 2013 il vice segretario generale di Hezbollah, Sheikh Na’im Qassem, ha ammesso che gli Stati Uniti hanno cercato in vari modi un contatto, con l’organizzazione terroristica sciita libanese, tramite mediatori, al fine trovare degli accordi nel reciproco interesse.
Questa ammissione potrebbe attestare un cambio di strategia nei confronti Hezbollah da parte degli Stati Uniti, che ha dichiarato Hezbollah un’organizzazione terroristica nel 1990. Secondo i media libanesi, l’amministrazione americana ha condotto i contatti con Hezbollah dal mese di aprile-maggio 2012; questi contatti, per lo più indiretti e attraverso intermediari, sono più di recente diventati diretti. Sempre stando ai media libanesi, l’amministrazione Obama e Hezbollah hanno avuto uno scambio di informazioni di intelligence e successivamente i loro rapporti si sono ampliati sia in campo diplomatico che politico.
I resoconti dei media si concentrano sul rapporto tra gli Stati Uniti e il direttore della Direzione Generale per Sicurezza del Libano, Abbas Ibrahim, anche se si tratta di un organismo ufficiale libanese, questa ente e lo stesso Ibrahim, sono vicini a Hezbollah. Da notare anche, che Abbas Ibraim, prima di prendere il comando della Direzione Generale per la Sicurezza, era il capo dell’intelligence militare nel sud del Libano; guarda caso proprio nell’area in cui l’influenza di Hezbollah è maggiormente sentita. Inoltre, sempre Ibraim, è stato il mediatore tra negli incontri tra emissari del Qatar ed Hezbollah lo scorso novembre.
Il rapporto dei media esamina le relazioni sui contatti e le relazioni tra gli Stati Uniti e Hezbollah, sullo sviluppo di questi contatti e di questo rapporto, sulle loro possibili ragioni e finalità e sulla loro possibile connessione con il cambiamento della politica estera degli Stati Uniti nei confronti dell’Iran e verso l’intera regione.
I contatti indiretti C.I.A-Hezbollah sono in atto già da circa due anni sotto l’attenta regia dell’ambasciata americana di Beirut attraverso Ibraim, questi contatti sono culminati con una vera e propria collaborazione per la lotta contra Al-Qaeda e tutte le fazioni terroristiche islamiche sunnite. Va osservato che Hazbollah è entrato nel mirino di numerosi gruppi estremisti sunniti soprattutto per il suo diretto coinvolgimento nella guerra civile siriana affiancando Assad.
Fino al periodo in cui sono avvenuti i primi contatti e le prime collaborazioni, l’ambasciata americana aveva mantenuto legami di cooperazione con i direttori di altri apparati di sicurezza del paese: l’esercito libanese e il ramo di intelligence delle forze di sicurezza interna, quest’ultimo considerato vicino alla coalizione politicaForza 14 Marzo, di ispirazione sunnita, contro l’egemonia Siriana e guidata da Saad Hariri, figlio dell’ex primo ministro assassinato da Assad, Rafik Hariri, principale rivale politico di Hezbollah.
I frutti di questa collaborazione CIA-Hezbollah, pare abbia dato i suoi frutti con l’arresto di due dirigenti di Al-Qaeda operanti nella regione: Abd al-Malik Abd Al-Salam e Shadi Al-Mawlawi, quest’ultimo arrestato nella città libanese di Tripoli. Giusto per proseguire nella nuova politica americana del “do ut des” la CIA ha consegnato ad Hezbollah dei rapporti di intelligence riguardanti gli obbiettivi che Al-Qaeda aveva individuato e dove compiere attentati in territorio libanese oltre a informazioni sui responsabili della distruzione di alcuni missili provenienti dalla Siria a Baalbek nel nord-est del Libano, considerata una roccaforte di Hezbollah. Questa liason è stata confermata dall’ex ministro della sicurezza interna Marwan Charbel.
Inoltre, come se tutto ciò non bastasse, gli USA stanno facendo moltre pressioni sul governo e la presidenza libanese, affinchè vengano assegnanti dei ministeri ai membri di Hezbollah.
Il Dipartimento di Stato, nel gennaio scorso, ha negato ogni legame con Hezbollah, al contrario sia i partiti politici libanesi, come Forza 14 marzo, sia fonti diplomatiche che vari autorevoli quotidiani sia libanesi che del Kuwait, sostengono fermamente il contrario, in fin dei conti bastava solo notare come l’asse americana si sia spostata verso Hezbollah: quando mai l’America aveva chiesto posti in un esecutivo per dei membri appartenenti ad un gruppo terroristico?
Nel novembre 2013, durante un’intervista al quotidiano Al- Akhbar, Michel Aoun, esponente di spicco del Movimento Patriottico Libero, anti siriano convinto, ha affermato che il cambiamento nella politica degli Stati Uniti è avvenuto sullo sfondo del dialogo degli Stati Uniti con l’Iran. Gli Stati Uniti sembrano percepire il terrorismo sciita come un pericolo minore per la sicurezza rispetto al terrorismo di stampo sunnita e sta ignorando gli altri paesi della regione che ne soffrono.
Questa situazione è stata meglio descritta da un funzionario libanese citando un diplomatico di Beirut che è vicino agli Stati Uniti e alle Nazioni Unite, il funzionario ha detto che i pericoli di Hezbollah sono stati volutamente ingranditi ma che la verità è l’opposto: il pericolo del terrorismo è enorme e il pericolo di Hezbollah è estremamente limitata.
Lo dicessero ai cittadini israeliani che abitano in Alta Galilea.
Gian Giacomo William Faillace