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sabato, 21 Dicembre, 2024

Capelli forti e sani con Pneisystem

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Quante volte è capitato di trovare una ciocca di capelli nella doccia o nella vasca da bagno e pensare che sia solo colpa del cambio di stagione?
Spesso è così, altre volte, invece, è l’inizio di una perdita di capelli progressiva. Età, patologie intercorrenti, fattori ormonali e nutrizionali influenzano la durata del ciclo del capello.
La perdita dei capelli fa parte dell’invecchiamento. Intorno ai 40 anni la crescita dei capelli rallenta, e per tale ragione i nuovi capelli crescono più lentamente nei vecchi bulbi
La perdita di capelli è molto più evidente nell’uomo che nella donna, a causa dell’interferenza androgenica.
Le cause di alopecia possono essere diverse, tra le principali: profilo androgenetico, farmaci, deficit nutrizionali, ipotiroidismo, presenza di anticorpi antigliadina-antitransglutaminasi (allergia al glutine), acidità della matrice connettivale.
Le donne possono soffrire di perdita di capelli androgeno-dipendente proprio come gli uomini, solo che l’effetto è molto più diffuso e generalizzato al punto tale da battezzare tale condizione “alopecia diffusa androgeno-dipendente”.
La letteratura scientifica indica che circa il 30% delle donne di età inferiore ai 50 anni soffre di alopecia che, predisposizione genetica a parte, è il campanello di allarme che indica un eccesso di androgeni, insulinoresistenza, ovaio policistico, basso livello di antiossidanti. La mancanza di Zinco non sfugge all’osservazione delle unghie del paziente alla ricerca delle classiche striature bianche.
Il deficit di vitamina A può essere svelata da  secchezza cutanea, in particolari zone come gomiti e pianta del piede.
La carenza di ferro può essere rivelata dalla ferritina sierica, indice indispensabile per la valutazione degli stati di deplezione ferrica. Essa rappresenta l’indice più accurato per la valutazione dei depositi corporei di ferro. Mentre, un calo di sideremia, può essere spia di patologie infettive.
Nessun farmaco, direttamente o da solo, può causare la perdita di capelli (a meno che non si tratti di chemioterapici). Tra le classi di farmaci che più frequentemente possono provocare alopecia iatrogena citiamo antibiotici, antiaggreganti, antidepressivi, antiepilettici, farmaci cardiovascolari, chemioterapici, farmaci endocrini, anti iperuricemici, FANS e antiulcera.
L’alopecia ha grande impatto anche a livello psicologico e può provocare ulteriori disturbi come ansia, paura, depressione.
Infine, la perdita di capelli è connessa a patologie tiroidee, come l’ipotiroidismo di Hashimoto, le cui cause possono essere varie: stress, nutrizione, assunzione di farmaci, etc…
Le patologie della tiroide sono uno dei motivi più frequenti di richiesta di consulenza PneiSystem.
Anche il glutine potrebbe interferire negativamente con la salute del capello, in particolare il suo derivato polipeptidico, gliadina, presente nel grano, nell’orzo, nella segale e in altri cereali.
I pazienti con patologia celiaca possono presentare un’insidiosa perdita di capelli: gli anticorpi antigliadina cross-reagiscono con i follicoli piliferi provocando alopecia areata, forma autoimmune caratterizzata da zone di alopecia pressoché totale. Per scoprire tale associazione è utile prescrivere il test degli anticorpi antitransglutaminatasi.
Clinicamente, l’alopecia femminile può essere correlata anche ad una acidosi della matrice connettivale con aumento dello stress ossidativo e dello stato infiammatorio che ne conseguono.
In questa condizione la nutrizione ha un ruolo fondamentale:  l’acidosi potrebbe, infatti, essersi sviluppata a causa di cibi acidificanti (es. proteine, latticini, carboidrati). In una condizione di acidosi sistemica, il paziente, oltre la caduta di capelli, può riferire sensazione di stanchezza, difficoltà di concentrazione, insonnia, cefalee, ipercheratosi cutanea, disturbi funzionali gastrointestinali, disidratazione.
In questi casi, è utile, come primo intervento, agire sulle abitudini alimentari suggerendo una dieta basica/alcalina ricca di acqua con l’aggiunta, se necessario, di un integratore ad azione alcalinizzante.
Una ripetuta e progressiva perdita di capelli potrebbe essere il sintomo di una patologia correlata all’invecchiamento e richiedere un pronto ed efficace intervento medico.
In conclusione, ci sentiamo di dire, che il capello è uno dei primi testimoni della salute generale dell’organismo. Curarlo è di fondamentale importanza.
Cosa fare?
Tra i primi consigli volti al rallentamento della caduta, possiamo indicare:  – miglioramento della regolazione glicemica attraverso l’alimentazione; – lo stile di vita e gli integratori, – aumento dell’apporto di antiossidanti e assunzione di fitoterapici tra cui gli estratti di Serenoa Repens (che inibisce la formazione e il trasporto di un potente androgeno, il diidrotestosterone – DHT).
Utilissimi nella terapia dell’alopecia i seguenti principi attivi:
CASTAGNO (Castanea sativa).
Gli estratti di castagno sono conosciuti per la loro capacità di indurre effetti benefici sulla salute mediante l’espressione di proprietà biologiche collegate ad effetti antimutagenici, antimicrobici ed antiossidanti necessari per la salute totale del capello.
ORTICA (Urtica dioica L.).
Specie botanica tradizionalmente usata, sia per le foglie che per la radice, a scopo terapeutico. Contiene minerali e vitamine essenziali per il mantenimento dei capelli sani. Le proprietà anti-androgene ed anti-DHT (diidrotestosterone) lo rendono utile nell’alopecia androgenetica.
RAME.
La carenza di rame altera il ruolo di altri costituenti cellulari coinvolti in attività antiossidanti, come ferro, selenio e glutatione. Gioca un ruolo importante nelle malattie in cui lo stress ossidativo è elevato. Ha un’azione antiossidante antimicrobica.
MYOINOSITOLO:
Numerosi studi dimostrano l’utilità del myoinositolo nel trattamento della PCOS (sindrome iperandrogenica dell’ovaio policistico) e in generale delle patologie connesse ad iperandrogenismo come l’alopecia androgenetica.
TRIFOGLIO ROSSO (Trifolium pratense).
Il trifoglio rosso è considerato utile nell’alopecia androgenetica per la presenza degli isoflavoni che contrastano l’azione degli androgeni e promuovono una benefica azione estrogenica a livello locale favorendo la crescita e il mantenimento dei capelli.
ZUCCA (Cucurbita maxima Duch.).
I semi di Cucurbita Maxima, sono utilizzati per la loro azione fitoestrogenica. In particolare possiedono attività antinfiammatoria ed antiossidante per la presenza di acidi fenolici e steroli, mentre l’attività estrogenica, riconducibile sia ai lignani che allo zinco, li rende utili nell’alopecia androgenetica.
L-METIONINA.
Aminoacido essenziale, la metionina è coinvolta nella sintesi della cisteina, della carnitina e della taurina tramite il processo della trans-solforazione, nella sintesi della lecitina e nella sintesi della fosfatidilcolina e di altri fosfolipidi. Essenziale per il benessere dei capelli.
L-CISTINA.
Aminoacido chirale da cui deriva la cistina indispensabile per il processo di cheratinizzazione e presente in grandi quantità nello strato esterno della cuticola del pelo. Nell’animale si è dimostrato che un’alimentazione povera di cistina diminuisce la produzione di tessuto pilare. La cistina inoltre, è importante per la biosintesi del glutatione, sostanza antiossidante fondamentale.
BIOTINA.
L’uso della biotina è efficace nella prevenzione della calvizie e dei capelli grigi. Componente essenziale della cura del capello, la biotina ha un ruolo importante nel mantenimento delle ghiandole sebacee, dei nervi, del midollo osseo e delle ghiandole sessuali.
MALVA (Malva sylvestris L.).
Il nome deriva dal latino ed ha il significato di molle, cioè capace di ammorbidire. I principi attivi, presenti nei fiori e nelle foglie, sono costituiti da mucillagini oltre che da molecole quali scopoletina, quercetina e malvidina 3-glucoside che conferiscono alla malva proprietà emollienti, lassative, antinfiammatorie e antiossidanti.
VALERIANA (Valeriana officinalis L.).
L’effetto calmante e sedativo della valeriana è dovuto agli esteri degli acidi valerianici e agli iridoidi che inibiscono la degradazione metabolica dell’acido gamma-amminobutirrico (GABA), neurotrasmettitore responsabile di fenomeni neuronali di tipo inibitorio e dell’induzione del sonno. Ha un’azione antistress.
CROMO: l’uso in tracce di questo minerale consente di raggiungere i livelli ottimali di AMPciclico, il messaggero che controlla la moltiplicazione cellulare dei capelli.
Un’indagine consigliata nella metodologia PneiSystem è il Mineralogramma (analisi qualitativa e quantitativa dei minerali su capello) che fornisce dei dati obiettivi per valutare lo stato fisiologico della persona, in quanto capelli e annessi cutanei sono tessuti a lento metabolismo.
Il quadro dei valori dei minerali ci consente di interpretare la funzionalità della cellula e del suo metabolismo, permettendoci di rimediare agli eventuali squilibri derivanti dall’accumulo di metalli tossici.
Per approfondimenti sulla terapia in chiave Pnei e PneiSystem: www.pnei4u.com e www.mariacorgna.it
 
 
 

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