Sulle riforme è scontro tra il governo e Forza Italia. In una nota congiunta, i capigruppo del partito, Renato Brunetta e Paolo Romani, chiedono “che la prima riforma da realizzare per mettere in sicurezza il funzionamento istituzionale” sia quella elettorale. “Non sono preoccupata – replica il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi -. Penso che troveremo una intesa anche su questo, ma credo che il Senato venga prima”.
“Il continuo allungarsi dei tempi della sua approvazione – affermano Romani e Brunetta parlando della nuova legge sul voto – rappresenta un vulnus grave. Innanzitutto perché senza una legge elettorale approvata dal Parlamento risulta nei fatti paralizzato il potere del presidente della Repubblica di sciogliere le Camere. D’altronde la tesi per cui la riforma del Senato debba essere anticipata rispetto a quella elettorale è del tutto priva di senso, sia in generale, poiché varie leggi elettorali sono state in passato approvate indipendentemente da interventi sul bicameralismo, sia in concreto, atteso che la riforma varata in prima lettura si occupa solo della disciplina elettorale della Camera e non di quella del Senato, rispetto al quale è dunque neutra”.
Nessun passo indietro, però, dalla Boschi, che parlando della riforma del Senato sottolinea: “Nel nostro partito è stato scelto dal 70% questo modello di riforma. E’ un percorso condiviso, i tempi sono maturi e ora bisogna avere il coraggio di fare le scelte. Avevamo detto che entro marzo avremmo presentato la nostra proposta e noi manteniamo gli impegni”.
Ma proprio sulla riforma del Senato i dubbi sono anche all’interno dell’esecutivo, con il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che invita Renzi a “qualche momento di riflessione e maturazione in più”. “E’ un po’ inconsueto – dice la Giannini – che sia il governo a presentare un ddl su questo tema. Serve che il Parlamento ne discuta per ritoccare e migliorare alcuni aspetti”.
“E’ importante che vi sia un dibattito, è giusto affrontare questo tema con tutti anche se io non voglio entrare nel merito”. Così il presidente della Camera, Laura Boldrini, sull’appello dei costituzionalisti sulle riforme. “Bene critiche e suggerimenti. Mi auguro vi sia una sintesi in grado di recuperare le migliori proposte”.
La Critica