“Per contrastare il body shaming sempre più diffuso e più in generale i fenomeni denigratori dell’aspetto fisico serve una strategia trasversale che veda fianco a fianco istituzioni, corpi intermedi, scuola, Terzo settore e il mondo dello sport.
Il body shaming è sempre esistito ma negli ultimi anni si è ulteriormente accentuato, soprattutto tra gli adolescenti e i giovani, per la diffusione e pervasività delle nuove tecnologie. La denigrazione verbale oggi è spesso accompagnata da immagini e video che vengono diffusi sui social network e nelle chat divenendo subito virali. È un fenomeno preoccupante con conseguenze sul benessere psicofisico e sulla salute, tanto che è tra le prime cause di disturbi alimentari anche gravi, e ha ripercussioni pesanti nella scuola, dove spesso sfocia in bullismo e discriminazione, e nei luoghi di lavoro.
Mentre i personaggi pubblici hanno più anticorpi contro questa devianza, dobbiamo mettere in campo tutti i mezzi e le risorse a disposizione per tutelare le persone più deboli, i bambini, le donne, gli anziani, i portatori di handicap.
Assicuro il mio massimo supporto personale e del CNEL all’iniziativa dell’intergruppo parlamentare sul body shaming. Per analizzare gli effetti di questo fenomeno, sia dal punto di vista sociale che economico, studieremo la possibilità di istituire presso il CNEL un osservatorio sugli effetti dei fenomeni denigratori delle caratteristiche fisiche con il coinvolgimento di tutte le Parti sociali”.
Lo ha detto il presidente del CNEL, Renato Brunetta, intervenendo oggi alla Camera dei deputati al convegno ‘#I_m_perfetto’, organizzato dall’Intergruppo parlamentare sul body shaming presieduto dalla deputata Martina Semenzato, in occasione della presentazione di una proposta di legge per l’Istituzione della Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone e una mozione sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.