Yanucovich è caduto e per l’Ucraina si apre una nuova era, fatta di tensioni e forte spinte separatiste interne, soprattutto nelle aree meridionali e orientali a maggioranza russofone e filo-russe. Seppur l’ambasciatore ucraino all’ONU smentisce che si sia trattato di un colpo di stato, la defenestrazione di Yanucovich pare senza dubbio un golpe in piena regola, orchestrato dall’U.E. e dagli U.S.A.
Mosca ha ritirato gli aiuti economici all’Ucraina (15 miliardi di dollari) promesse da Putin a Yanucovich quando quest’ultimo aveva ritirato la richiesta di adesione all’unione Europea. Sempre a Mosca oggi il capo del Cremlino, Vladimir Putin, si è riunito con alti membri dello Stato e con alcuni ministri, esteri e difesa in primis, per vagliare la situazione Ucraina e principalmente nella penisola di Crimea, area altamente strategica per Mosca.
Ieri alcuni carri armati hanno sconfinato in Ucraina e si sono attestati a Sebastopoli, città della Crimea in cui ha sede la flotta della marina militare russa per il Mar Nero e da cui Mosca coordina gli sforzi militari per la Siria. Intanto l’Unione Europea inizia a fare pressioni sul governo di transizione ucraino ( o con l’U.E. o con Mosca pare che sia il tema tanto caro al’U.E. della Merkel), pressioni che in questo momento storico e di caos istituzionale potrebbero solo ulteriormente danneggiare l’Ucraina, secondo il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov.
Sempre in giornata, forse a causa della vicinanza con la Transilvania che diede i natali al famoso e leggendario principe Vlad Dracul, in arte Dracula, alla grande porta di Kiev ha bussato Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, che, in un’intervista al canale televisivo Bloomberg, ha dichiarato che l’F.M.I. è pronto ad inviare aiuti e sostegni tecnici per aiutare l’economia dell’Ucraina.
Mai il detto “Quando il diavolo ti accarezza vuole l’anima” risulta più azzeccato.
Gian Giacomo William Faillace
