Il 27 per cento degli studenti universitari è molto interessato a Expo, il 51 per cento lo è abbastanza, il 58 per cento conosce correttamente il tema di Expo e il 63 per cento pensa che l’evento sarà un’opportunità soprattutto per Milano, contro il 51 per cento che crede possa esserlo per tutta l’Italia e il 19 per cento che lo ritiene una buona occasione di crescita anche a livello personale. Sono alcuni dei dati della ricerca “Experando- Expo 2015: aspettative, speranze, progetti” condotta dall’Università di Milano-Bicocca su circa duemila studenti di tutti i corsi di laurea dell’Ateneo, realizzata attraverso un questionario online somministrato tra il 29 aprile e il 15 maggio e presentata stamani all’ateneo.
Riguardo alla conoscenza di Expo, dall’indagine emerge che i giovani conoscono il tema, l’inizio e la durata dell’evento. Sanno invece relativamente poco dell’ubicazione e del numero di Paesi partecipanti. Per il 26 per cento dei rispondenti al questionario, Expo si tiene genericamente a Milano. Altri pensano (il 63 per cento) si terrà negli spazi di Rho Fiera o, più genericamente, a Rho. I giovani indicano in internet e i sociali network (circa il 61 per cento) i mezzi preferiti per informarsi – ed essere informati – su Expo, ma il 63 per cento che indica come preferenziale il canale televisivo. Emerge inoltre dal sondaggio la disponibilità dei i giovani (57.7 per cento) – e più le ragazze dei ragazzi – a svolgere attività di volontariato, soprattutto per acquisire nuove professionalità spendibili sul mercato del lavoro.
Ambivalente è l’opinione relativa a effetti e ricadute durante e dopo Expo. Nel primo caso prevalgono decisamente gli ottimisti (e le studentesse tra queste), che pensano a ricadute positive per il turismo (98 per cento), per l’ampliamento dell’offerta culturale (96 per cento) e per l’internazionalizzazione del nostro paese (94 per cento). Sul dopo Expo, invece, nonostante non manchino prospettive positive, più numerosi risultano gli scettici, che concentrano i loro timori soprattutto sulla paura di un aumento del costo della vita. In generale, comunque – spiega l’indagine -, risulta chiara la relazione tra esposizione universale 2015 e cultura della sostenibilità.
Tra i vantaggi che gli studenti si aspettano per i giovani al primo posto “nuovi contenuti sui temi dell’ambiente e della sostenibilità” (58,5 per cento) seguito da opportunità e occasioni di lavoro (57,6 per cento) e maggiori processi di internazionalizzazione della città (49,3 per cento). Ma grandi speranze i giovani ripongono nella opportunità che l’esposizione riserverà per affrontare grandi temi planetari a partire dallo spreco alimentare (60.2 per cento), l’acqua, la cultura del cibo e il risparmio energetico (tra il 57.2 e il 55.3 per cento).
Infine, gli studenti dell’Ateneo di Milano-Bicocca sembrano avere le idee piuttosto chiare sul futuro dell’area Expo. Infatti, ciò che auspicano per un buon utilizzo del sito espositivo successivamente all’evento sono, nell’ordine, la realizzazione di “Centri di ricerca e sviluppo” (68.8 per cento), “Spazi culturali (mostre, musei, gallerie d’arte, centri convegni)” (63.6 per cento), “Centri polifunzionali: culturali, sportivi, ricreativi, commerciali” (51.9 per cento). (5 giugno 2014)
La Critica