Da un recente sondaggio pubblicato dalla Gallup, una delle primarie società di statistica statunitense, la fiducia nei confronti del presidente è drasticamente calata durante l’ultimo anno. Confrontando quest’ultimo sondaggio con quello dell’anno scorso, solo il 43% degli intervistati ha espresso un minimo di fidici anei confronti della presidenza in carica contro il 53% dell’anno precedente, ben 10 punti in meno.
Gli autori dello studio hanno sottolineato che il brusco cambiamento nelle vedute degli americani è da imputarsi ad una serie di eventi tra cui spiccano: le rivelazioni di Edward Snowden sulle intercettazioni di leaders politici stranieri, “sconfitta” contro la Siria, l’aumento delle tensioni con la Russia e i rapporti tesi con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Oltre a questi si è aggiunto quello che Netanyahu ha, giustamente, definito un “errore storico” ossia l’accordo sul programma nucleare iraniano.
Solo il suo predecessore Bill Clinton aveva fatto peggio nel 1994 e successivamente nel 2000. Ora l’attuale presidenza avrà davanti a se nuove sfide ch potrebbero metterla in serio pericolo: la situazione in Afghanistan, la continuazione della guerra civile in Siria e le relazioni con la Corea del Nord.
Secondo un altro sondaggio condotto da Reuters e Ipsos pubblicato a fine gennaio, il 53 per cento degli americani non approva Obama e solo il 38 per cento lo ha valutato positivamente. Sempre confrontando questi risultati con quelli del sondaggio di un anno fa, le percentuali si sono letteralmente ribaltate.
Ad ogni modo il Gallup Institute ha messo in evidenza quelle che sono anche le criticità del governo in carica in fatto di politica interna ed è emerso che gli americani sono scontenti per la politica di immigrazione adottata da Obama che, con la sua politica permissiva ha facilitato l’accesso alla cittadinanza e alla legalizzazione dei clandestini mentre, la maggioranza degli americani gradirebbe una diminuzione dell’immigrazione clandestina.
Vi è poi la questione del salario minimo garantito a cui Obama non ha prestato molta attenzione nonostante il 76% degli americani vorrebbe un aumento di almeno 9 dollari l’ora. Sempre in fatto di politiche a sostegno del mondo del lavoro, Obama ha fatto poco o nulla, investendo male il denaro pubblico, tralasciando le infrastrutture di cui l’Unione ha bisogno, investendo nella realizzazione di nuovi servizi avrebbe dato sicuramente una mano a rendere meno affollato il mondo dei disoccupati.
Il problema però più “pesante” per Obama e l’economia interna degli U.S.A. è la famosa Obamacare. L’opinione pubblica è più negativa che positiva rispetto a questa legge promossa da Obama, Un cittadino si quattro non possieda la polizza sanitaria e non intende stipularne una, al limite preferiscono pagare la sanzione prevista dalla legge.
Molti degli intervistati, anche tra coloro che potrebbero trarre vantaggio da questa legge, pensano che in futuro ci saranno dure conseguenze.
Vista la dappocaggine della presidenza in carica, è a rischio anche il controllo del Senato da parte del Partito Democratico (al Congresso sono in minoranza) poiché molti senatori democratici stanno prendendo le distanze dalla Casa Bianca e dichiarandosi indipendenti dalla politica di Obama e il vantaggio dei Democratici sui Repubblicani si riduce così a soli sei Stati.
Gian Giacomo William Faillace.