Alcuni giorni fa un mio lettore mi ha contattato segnalandomi uno spiacevole episodio che gli è capitato: Dopo aver postato sulla sua bacheca di Facebook la notizia della morte del famoso islamico che voleva togliere i crocefissi da tutti i luoghi pubblici, Adel Smith, e inserendo un commento a favore dell’immagine sacra per i cristiani, è stato raggiunto da una telefonata anonima e minatoria che, grazie ad un’applicazione presente sul suo cellulare (ACR), è stata registrata nella sua interezza ed ora è nelle mie mani. Il mittente di quella telefonata, una donna islamica, che con tono minaccioso, intimava al mio lettore di non pubblicare più notizie contro l’Islam, ad ogni modo i suoi “fratelli” sarebbero presto arrivati in Italia a sgozzare lui ed i suoi amici.
La conversazione continua, sempre con tono minaccioso, con riferimenti ad Allah ed al Corano, continuano le minacce di morte, di insulti alle donne italiane che la “signora” musulmana non esita a definire “puttane” e che presto verrà imposto loro il velo e che verranno vendute al mercato come cammelli. Ed infine l’apoteosi:”Noi vi stiamo invadendo, vi sgozzeremo, bruceremo le vostre case ed i vostri crocefissi. Voi andate a lavorare per il nostro sussidio, italiani bastardi!”. La telefonata continua inneggiando in arabo ad Allah ed a Maometto e si conclude con altri insulti.
La “sorella musulmana” non sapeva che la telefonata era registrata eed inoltre era presente un testimone amico del mio lettore ed insieme, mercoledì scorso, si sono recati dai Carabinieri di Rimini per sporgere denuncia.
Avete capito ora perchè ho preso in prestito alcune frasi del meraviglioso inno nazionale francese per comporre il titolo di quest’articolo? Poichè nessun altro inno ha la capacità di risvegliare in un popolo quella lecita voglia di riscossa, di libertà e di lotta per la riconquista della propria dignità. Partiamo da queste parole: “Alle armi cittadini! Formate i vostri battaglioni!” e marciate, anche se solo idealmente, e spero anche fisicamente, contro tutti coloro che hanno cospirato contro la nostra sacra Patria e contro i suoi figli gettando l’Italia in un profondo pozzo della tirannia, del terrore, della povertà; un pozzo in cui regna solo l’oscurità e sta a noi, ad ognuno di noi, impegnarsi non solo per noi stessi ma per il futuro dei nostri figli affinchè la Luce ritorni sovrana. Nei giorni scorsi un italiano ha ricevuto queste minacce, presto le riceverete anche voi, tanti di voi e così pure i vostri figli, le vostre donne, mogli, madri, amanti o sorelle.
La tirannia islamica, complice la nostra prostituita classe politica ed una Chiesa troppo legata alla salvaguardia di una divinità raffigurata sotto forma di banconota anzichè a quella del suo gregge, stanno facendo scivolare il Nostro Paese verso l’oscurantismo, la superstizione ed il fanatismo. Cari italiani, ribellatevi! Svegliatevi! Certo voi vi starete chiedendo:”E come faccio?” Non necessariamente dovete scendere in piazza e perdere giornate di lavoro. Iniziate con le cose semplici. Iniziate dal disintossicarvi dalla “droga” che lo Stato vi propina ormai giornalmente: il calcio. Eh già cari amici, col calcio vi tengono buoni buoni; la tecnica venne inventata nell’antica Roma “Panem et circenses” ossia pane e circo per anestetizzare il popolo. Un altro passo dovrà essere boicottare in massa la questua durante la messa domenicale ed infine recarsi alle urne, durante una qualsiasi tornata elettorale, e dichiarare al presidente del seggio che non si ha intenzione di votare poichè nessun candidato vi rappresenta. Non serve una sanguinaria rivoluzione per cambiare la situazione, serve un pizzico di coraggio e di buon senso. Se non volete farlo per voi stessi pensate che avete dei figli che vivranno in questa Italia dopo di voi e credo che voi vogliate bene ai vostri figli. Non abbiate fiducia in questa classe politica che meriterebbe essere giudicata e condannata da un Comitato di Salute Pubblica.
Ed ora vi lascio alla lettura della traduzione del resto di quell’inno alla dignità, che, se letto bene, è attuale e rispecchia la nostra realtà odierna: “Andiamo figli della Patria,
il giorno della gloria è arrivato!
Contro di noi si è alzata
La bandiera insanguinata della tirannia!
Sentite nelle campagne
Ululare questi feroci soldati?
Vengono fino alle nostre braccia
Per sgozzare i nostri figli e i nostri compagni!
Alle armi, cittadini!
Formate i vostri battaglioni!
Andiamo! Andiamo!
Che un sangue impuro
Bagni i nostri campi!
Cosa vuole quest’orda di schiavi,
di traditori, di re congiurati?
Per chi queste ignobili catene,
questi ferri a lungo preparati?
Questi ferri a lungo preparati?
Francesi, (italiani) per noi, ah! Che oltraggio!
Che rabbia deve suscitare!
Siamo noi che osano pensare
Di ridurci all’antica schiavitù!
Che!?! Queste corti straniere
Detterebbero legge a casa nostra!
Queste falangi mercenarie
Abbatterebbero i nostri fieri guerrieri!
Mio Dio! Le mani incatenate
Le nostre teste si piegherebbero sotto il loro giogo!
Ignobili despoti diventerebbero
I padroni del nostro destino!
Tremate, tiranni e voi crudeli,
lobbrobrio di tutti i partiti,
tremate! I vostri progetti parricidi
riceveranno presto il giusto compenso!
Si è tutti soldati per combattere contro di voi,
se muoiono, i nostri giovani eroi
la terra ne produrrà di nuovi,
contro di voi saremo tutti pronti a combattere!
Amore sacro per la Patria,
conduci, sostieni le nostre braccia vendicatrici!
Libertà, cara libertà,
combatti con i tuoi difensori!
Sotto le nostre bandiere, che la vittoria
Accorra ai suoi virili richiami!
Che i tuoi nemici moribondi
Vedano il tuo trionfo e la tua gloria!
Entreremo nel cammino
quando i nostri antenati non ci saranno più
vi troveremo la loro polvere
e la traccia delle loro virtù
sopravvivere meno gelosamente di loro
che di dividere la loro bara
noi avremo l’orgoglio sublime
di vendicarli o seguirli!
Gian Giacomo William Faillace