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lunedì, 25 Novembre, 2024

AUGURI PER UNA PASQUA DI GIOIA E DI RINASCITA. Riscopriamo il senso di questo giorno, cardine della nostra cultura

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La pasqua è la ricorrenza cristiana che più di tutte caratterizza maggiormente la nostra cultura e la nostra storia. Nasce nella religione giudaica, viene reinterpretata dal Nuovo Testamento, e comune ad entrambe rimane l’idea di fine di un ciclo e l’inizio di qualcosa di nuovo e migliore rispetto a prima. Il suo significato di morte per un nuovo inizio è uno dei fondamenti della civiltà occidentale, e per questo credo valga la pena approfondirne il senso, per trovarne uno anche per noi.

La festività della Pasqua nasce dalla tradizione veterotestamentaria, come festa per la liberazione del popolo ebraico e il suo esodo verso la terra promessa da Dio. La Pesach (in ebraico) è festeggiata ancora oggi dagli Ebrei ogni 25 marzo, il 14 del mese di Nisan. Figura centrale e comune alla Pasqua cristiana è l’immolazione dell’agnello, ricordo per gli ebrei della decima piaga d’Egitto, quando l’angelo di Dio segnò col sangue, appunto, di un agnello le case degli ebrei per permettere all’angelo della Morte di riconoscere le famiglie da non colpire con l’uccisione del figlio primogenito. Così gli Ebrei poterono partire guidati da Mosè per il nuovo inizio della loro storia nella Terra Promessa.

Nella Pasqua cristiana è il ricordo del tradimento, della sofferenza, della morte e della resurrezione di Gesù, e l’inizio della Chiesa di Dio sulla terra. Rispetto alla Pasqua ebraica, la datazione cristiana segue i cicli lunari, e la sua cadenza stabilisce la fine di un anno liturgico e l’inizio di quello successivo, definendo le successive date delle festività cristiane.

Il moto da una morte a una rinascita è quindi alla base da millenni di questo giorno che oggi festeggiamo. Ed è proprio questo movimento, questa tensione che è il fondamento della civiltà occidentale, cristiana e giudaica. Il più grande esempio in tal senso lo ritroviamo proprio a casa nostra, in Italia, e tutti lo conosciamo fin troppo bene, base della nostra cultura, essenzialmente artistica e letteraria: la Divina Commedia di Dante inizia proprio il giovedì santo del 1300, e all’alba della domenica di Pasqua Dante approda sulla spiaggia del Purgatorio, liberato da tutti i peccati e pronto ad affrontare il cammino salvifico che lo condurrà alla visione di Dio.

O come non pensare al corpo trasfigurato di Gesù nella pietà di Michelangelo in San Pietro, quasi dormiente tra le braccia di una madre più giovane di lui e per questo più vicina al messaggio di vita della resurrezione. E ancora di più si pensi al moto di ascensione e di rinascita nella pietà Rondanini, sempre di Michelangelo, conservata al castello Sforzesco di Milano. Da ultimo, l’incredulità del san Tommaso di Caravaggio, quando mette il dito nella piaga di Gesù risorto dalla morte. Tutto un repertorio figurativo e semantico che ha costruito l’ossatura della cultura occidentale europea.

Ricordiamo quella stessa rinascita quando il giorno di Pasqua apriamo l’uovo di cioccolato, segno (l’uovo) di nascita e di nuova vita. Un augurio che ci facciamo quando l’uovo pasquale ce lo scambiamo, auspicio di rinnovamento e di cambiamento in una nuova gioia. Questo quindi il senso della Pasqua, e non solo per i cristiani, a dirla tutta, perché l’iniziale collocazione ebraica il 25 marzo ricorda anche l’equinozio di primavera, quando si festeggia la nascita di un sole nuovo, estivo, portatore di felicità, da intendersi anche etimologicamente come proveniente dall’aggettivo latino felix, fertile, augurio importantissimo per la nuova stagione agricola.

Rinascita, felicità e festa: questo il senso del giorno di Pasqua, che forse dovremmo tutti noi recuperare, ricordandoci chi e che cosa è veramente importante, chi dà senso alla nostra vita e a chi noi possiamo contribuire a darne uno. Una celebrazione della vita e delle gioie che essa può dare se vissuta appieno e sinceramente, e riscoprendo proprio ciò che sta alla base della vita possiamo accettare anche la sua fine, sia che la si consideri un semplice passaggio, sia la fine di tutto.

Questo è anche il nostro augurio per i nostri lettori: di riscoprire il proprio vero essere attraverso le persone che amiamo, e attraverso la gioia di viverci insieme.

Un sentito e sincero augurio di Buona Pasqua da tutta la redazione.

Gabriele Legramandi

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