di Roberto Donghi
60mila posti come volontari per la nuova milizia del governo. Mi riferisco ai “volontari civici” il nuovo progetto varato per ricordare “con gentilezza” come affermato dal presidente Anci Decaro, il rispetto delle regole ai cittadini e sottinteso (neanche a dirlo in questo paese) ai giovani.
60mila persone che aiuteranno le forze dell’ordine, forse troppo impegnate, come a Pavia, a multare un 20enne che abbracciava la fidanzata, nel pattugliare (sempre con gentilezza) strade, piazze, spiagge ed i famigerati “luoghi della movida”.
60mila sconosciuti privi di qualsiasi autorità ed esperienza che decideranno a seconda del proprio giudizio, della propria elasticità mentale e magari persino del proprio umore, se un cittadino stia violando o meno la legge, riservandosi il diritto di contattare le forze dell’ordine per l’intervento.
60mila disoccupati o percettori di reddito di cittadinanza che potranno “arruolarsi” presso la protezione civile e che saranno formati, ovviamente come tutte le cose fatte all’italiana, dai comuni. Per quanto tempo, con quali soldi e con quale personale non ci è dato saperlo.
Cosa può andare storto quindi, se nel paese degli animi focosi e dei portinai di quartiere lo stato si mette a legittimare la giustizia da strada, lasciando l’interpretazione della legge governativa in mano a persone qualsiasi, impreparate a fronteggiare qualsiasi tipo di situazione che potrebbe essere delicata?
Cosa potrebbe andare storto se l’unico risultato di tali pattugliamenti stile guardie rosse della rivoluzione, sarà probabilmente quello di stancare ancora di più una popolazione allo stremo, che per due mesi ha visto la totale limitazione dei propri diritti (dal lavoro al divertimento) e che tenta disperatamente di vivere quel poco di normalità che ci è concessa?
Non abbiate fretta, rispondete pure quando, bevendo un caffè in totale solitudine in centro a Milano, verrete continuamente fissati da alcuni signori con la pettorina blu (o gialla, perché neanche questo è chiaro) intenti a capire se avrete violato i dettami del nuovo “libro rosso”: il DPCM 17 Maggio 2020.
E meno male che Conte è un avvocato, verrebbe da dire.