L’aula della Camera ha votato a favore dell’arresto del deputato di Forza Italia Giancarlo Galan, coinvolto nell’inchiesta Mose. I “sì” sono stati 395, 138 i contrari e 2 gli astenuti. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. Intanto l’ex governatore del Veneto è uscito dall’ospedale di Este, dove era ricoverato. Imbestialito per essere stato dimesso, ha detto: “Sono incazzato”.
L’ex governatore ha lasciato in carrozzina il nosocomio, dove era rimasto per una decina di giorni. E’ poi salito su un’ambulanza che lo ha portato nella sua casa di Cinto Euganeo, da dove ha chiamato i carabinieri per capire cosa succederà dopo il sì al suo arresto. Galan, si apprende da fonti a lui vicine, è “imbestialito e incredulo” di fronte alla decisione dei medici dell’ospedale di dimetterlo, provvedimento, assicurano le stesse fonti, che non aveva in alcun modo preventivato. Al momento non risulta notificato alcun provvedimento nei suoi confronti.
Gli avvocati di Galan, Nicolò Ghedini e Antonio Franchini, hanno deciso di chiedere per il deputato gli arresti domiciliari. “Eseguita l’ordinanza di custodia cautelare, una volta concluso il voto – aveva detto Franchini, poco prima del pronunciamento della Camera -, noi depositeremo via fax al gip una istanza, appena finita la votazione, con tutte la documentazione medica, chiedendo i domiciliari, di cui è comunque già in possesso il gip e la Procura. Il pm darà il parere e si deciderà cosa succede”. “Può succedere – prosegue – che vada in un centro clinico carcerario a Parma, Opera o Bologna, può darsi che resti qui o che vada in carcere in infermeria. Non credo in una cella”.
Cosa farà Galan? “Ormai lo arrestano – ha risposto Franchini -, volontariamente non può fare più nulla. Verrà piantonato, stiamo a vedere. Comunque è reattivo, battagliero e ha detto che ci batteremo nelle sedi opportune”.
Silvio Berlusconi ha espresso la sua solidarietà nei confronti dell’ex governatore del Veneto: “Sono profondamente addolorato per il voto parlamentare che ha dato il via libera all’arresto di Galan. Trovo particolarmente ingiusto che, non accettando il rinvio del voto proposto da Forza Italia, sia stato impedito a Galan di essere presente in aula per potersi difendere dalle accuse che gli sono state rivolte. Sono vicino a Giancarlo, della cui correttezza dopo trent’anni di collaborazione e amicizia sono assolutamente certo, in questo momento così drammatico e difficile”.
La Critica